Mannino: "Nessuna gioia | solo un grande sdegno" - Live Sicilia

Mannino: “Nessuna gioia | solo un grande sdegno”

L'ex Dc assolto anche in Cassazione
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La pronuncia della Cassazione ha messo fine a una vicenda lunga e discussa. Respinto il ricorso dei pm contro l’assoluzione in Appello, il “caso Mannino” è definitivamente chiuso. L’ex ministro Dc, sentito a pochi minuti dalla decisione, sceglie toni pacati, ma non morbidi. Concetti “smussati” dalla cautela, ma non meno diretti.

Onorevole Mannino, la Cassazione ha confermato la sua assoluzione. Qual è il sentimento prevalente, oggi. La gioia, la rabbia?
“Nè l’una nè l’altra”.

Non vorrà dirci che è rimasto indifferente alla chiusura di una vicenda così lunga e complessa.
“No, ma l’unico mio sentimento il grande sdegno nei confronti di un’ingiustizia che mi è stata imposta in tutti questi anni”.

Ecco, diciassette anni sotto processo. Assoluzioni, condanne, una vicenda complicata e tortuosa. Qual è stato il sentimento prevalente in questo lungo periodo?
“Nessun sentimento particolare. Posso dire di essere sempre stato sorretto alla coscienza che nessuna delle accuse nei miei confronti avesse un qualsiasi fondamento”.

La sua vicenda personale crede abbia anche una valenza, come dire, storica, politica. Crede, insomma, che la sua assoluzione, in qualche modo, riabiliti il suo partito, una vecchia stagione della politica italiana?
“Su questa vicenda occorrerà riflettere a lungo. Anche per ciò che riguarda il contesto storico. E da queste valutazioni sono certo che emergeranno verità tali da smentire ogni pretesa di giudizio storico che alcuni hanno ritenuto di poter imporre in questi anni”.

A chi si riferisce?
“Ad alcune procure, alcuni giornalisti, ma non solo”.

Nel suo procedimento un ruolo chiave è stato quello dei pentiti. Ruolo tornato fortemente d’attualità nelle ultime settimane. Un suo giudizio.
“Nelle due sentenze con le quali la Corte d’Appello mi ha assolto, non è stato trovato, nelle dichiarazioni dei pentiti, alcunché che potesse conretizzare le accuse avanzate dai Pm. Il problema è sempre quello: l’uso che si fa dei pentiti. Ma questo discorso merita un approfondimento serio”.

La sua vicenda è uno dei tanti esempi di conflitto tra giustizia e politica…
“…un conflitto che rischia di distruggere la Repubblica”

Lei a questo proposito, anche ultimamente si è espresso a favore della reintroduzione dell’immunità parlamentare
“Sì, e lo ribadisco. Si tratta dello strumento preliminare per ristabilire una regola che fissi i limiti nella distribuzione dei poteri”.

Un’altra vicenda giudiziaria, quella che ha coinvolto l’ex presidente della Regione Cuffaro ha finito con influenzare la poltica anche in Sicilia. Che ne pensa, alla luce della sentenza di oggi?

“Io non direi che l’ha influenzata. Direi che l’ha determinata. Ma questo non è il giorno per parlare di queste cose. Certo, occorrerà tornarci. E lo faremo. Ma in un altro momento”.


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