I colpevoli, subito - Live Sicilia

I colpevoli, subito

E’ l’omicidio più eclatante dai tempi delle stragi Falcone e Borsellino. Fa ripiombare Palermo dentro una cappa di terrore: alle prime luci della sera, in pieno centro, in uno dei quadrilateri più sorvegliati della città, un commando armato massacra senza pietà uno dei personaggi più in vista nel campo della politica e delle professioni. Enzo Fragalà era un politico di razza, era un avvocato prestigioso, era un uomo della società civile che si era battuto per rendere più bella la borgata dove abitava, Mondello.
Le modalità dell’aggressione e il silenzio che circonda le indagini non fanno presagire nulla di buono: la pista della vendetta di un cliente reso pazzo da qualche arringa finita male non si concilia nè con la crudeltà dell’atto, nè con la studiata metodica dell’agguato. L’assassino non era solo, indossava un casco integrale, l’arma del delitto è stata fatta sparire da un complice.
Gli inquirenti dicono: le modalità non fanno pensare ad un delitto di mafia. Ricordo che quando fu ucciso padre Pino Puglisi le prime ipotesi tendevano ad accreditare la rapina. Non è un caso che nelle ultime ore si stia rispolverando il vecchio dossier Sisde che nel luglio 2002 lanciava l’allarme: ci sono sette avvocati nel mirino di Cosa nostra, civilisti e penalisti, tutti della maggioranza di centrodestra, tutti eletti in Parlamento. Secondo gli 007, ai tempi guidati dall’ex comandante del Ros Mario Mori, Enzo Fragalà era uno dei sette nel mirino. Bersaglio di un possibile attentato mafioso ma pronto a rinunciare alla scorta: “Ogni parlamentare – scrisse Fragalà – deve essere libero di esercitare il proprio ruolo senza protezioni e senza le tutele che lo allontanano dai cittadini”. E’ una pista. Non è l’unica. Ed è su tutte le piste che devono concentrarsi gli sforzi degli investigatori. Per rispondere alla domanda di giustizia che la moglie e i figli di Enzo Fragalà chiedono urlando la loro disperazione, ma anche per dare un segnale ad una città  sgomenta di fronte a questo omicidio.
I colpevoli, subito. Per fare giustizia e per cancellare da subito l’incubo di un terribile ritorno al passato. E lasciare spazio, nel silenzio e nell’affetto, soltanto alla preghiera e al ricordo.


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