Quei bravi ragazzi - Live Sicilia

Quei bravi ragazzi

Bravi ragazzi. Lui e lei proteggono - al netto della logica presunzione di innocenza -  la latitanza di Gianni Nicchi, uno dei boss più pericolosi di Cosa nostra. Diciamo che li arrestano nel corso della cattura del "Piciutteddu". Dopo tre mesi scarsi sono già liberi.
La paura e le regole
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Bravi ragazzi. Lui e lei proteggono – al netto della logica presunzione di innocenza –  la latitanza di Gianni Nicchi, uno dei boss più pericolosi di Cosa nostra. Diciamo che li arrestano nel corso della cattura del “Picciutteddu”. Dopo tre mesi scarsi sono già liberi. Indubbiamente è la legge che dice come ci si comporta e bisogna rispettare la legge. Ma vorremmo che qualcuno ci spiegasse meglio come stanno le cose e le leggi.

Poi c’è un tale che non ama fare il biglietto sugli autobus. E se glielo fanno notare se la prende. E può contare su verosimili rinforzi.  Arrivano con le mazze, sfasciano il bus, provocano il crepacuore nei passeggeri. Il tizio viene preso dalla polizia. Ci risulta soltanto denunciato e libero, ma saremmo felici di una smentita. Ancora ci chiediamo: va bene la legge, ma come è possibile?

Livesicilia non è un quotidiano forcaiolo, anzi. I nostri lettori lo sanno.  Siamo dalla parte della forma che è sostanza. Tuttavia, raccontiamo ciò che accade. E ciò che accade è la nascita e la crescita della paura a Palermo. Ci sono assassini bastonatori a piede libero. Ci sono altri che vengono presi. Costoro escono subito o non entrano, addirittura. Ci domandiamo se ciò non accresca il sentimento di paura che le nostre antenne percepiscono.

D’accordo, la legge va rispettata a garanzia di ogni persona, anche dei veri o presunti o colpevoli. Ma abbiamo come l’impressione che in giro ci siano tanti, troppi, bravi ragazzi.


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