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Volare (oh oh)

L'Espresso: gli espedienti degli eurodeputati
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Ennesima polemica politica in arrivo: rotta Strasburgo- Sicilia, questa volta. Secondo un articolo di Giulia Cerino pubblicato su L’Espresso sarebbero, infatti, sempre di più gli eurodeputati italiani a volare con moderni ed eleganti jet privati, e tra questi anche alcuni rappresentanti siciliani: Rosario  Crocetta del Pd, Salvatore Iacolino del Pdl e Sonia Alfano dell’Idv. Ma occhio al “trucco” che l’Espresso denuncia. 
Voli trasversali, comunque. Tutto assolutamente bipartisan. “Non ci sono voli diretti: ecco perche usiamo jet privati”. Nello specifico:  l’Embraer E120. Questa la motivazione del cambio di rotta di molti politici. Effettivamente nessuna compagnia aerea garantisce la tratta Roma-Strasburgo – ma non c’era garanzia nemmeno nella scorsa legislatura – e quindi perché non accomodarsi su comode poltroncine di pelle a bordo di questi taxi dell’aria? In realtà un piccolo inconveniente ci sarebbe: andata e ritorno, via jet,  da Ciampino alla città francese costa 1400 euro. Non proprio un affare, se paragonati ai 700 euro che si spendono con un volo Air France via Lione o ai  415 euro via Francoforte, volando con la tedesca Lufthansa. Ci sarebbero poi i tanto agognati voli low-cost: gli irlandesi di Ryanair assicurano il doppio biglietto alla modica cifra di 90 euro. E infatti fino alla passata legislatura erano queste le soluzioni predilette dagli onorevoli europei. Il gran cambiamento a partire dall’anno scorso, in coincidenza dell’insediamento del nuovo Parlamento. Perché questo improvvisa inversione di tendenza?

In realtà- secondo l’Espresso – un motivo esiste ed è tutt’altro che incomprensibile. Con l’avvento della nuova legislatura sono cambiate le modalità dell’indennizzo, che non è più forfettario (circa mille euro comunque)  bensì corrisponde al prezzo del biglietto acquistato, da documentare esibendo carta d’imbarco e ricevuta di pagamento. Con i voli privati, però, non viene rilasciata nessuna carta d’imbarco, quindi come dimostrare l’esosa spesa sostenuta per assolvere i propri doveri parlamentari? Ecco “l’inghippo” denunciato dal giornale.  Niente paura – dice l’Espresso -. Ci pensa la Mustfly, l’agenzia che gestisce i trasferimenti Roma-Strasburgo, che non solo assicurerebbe agli europarlamentari documenti accomodanti “come se si trattasse di normali voli charter”, dunque rimborsabili,  ma taroccherebbe al rialzo la fattura rispetto al prezzo effettivamente pagato, aggiungendo magari anche l’importo di passeggeri familiari degli onorevoli che però non sono mai saliti su quei jet.
“‘L’Espresso” ha interpellato l’agenzia,  fingendo di chiamare per conto di un eurodeputato, ha chiesto come si poteva ottenere il rimborso. “Si tratta di un jet privato camuffato”, avrebbe spiegato al telefono il responsabile marketing Biagio Coppolino, “sulla fattura lo qualifichiamo formalmente come volo charter. Per quelli privati, infatti, il regolamento non prevede rimborso.  Il boarding pass verrà consegnato a posteriori, per ottenere l’indennizzo”. E, sempre secondo Coppolino, non solo “avviene regolarmente” che l’importo della fattura sia ritoccato all’insù rispetto al prezzo pagato, ma che venga addebitato anche il passaggio aereo di amici e parenti: “Mettiamo tutto su un unico biglietto o su più biglietti. Qui lo dico e qui lo nego: il deputato può attribuire il costo del biglietto a un terzo che non ha viaggiato. La natura dei parlamentari fa sì che si possano cambiare le regole”.
Alcuni parlamentari, tra cui anche il siculo Crocetta, si sono affrettati  a smentire tutto: “Nulla di vero, viaggiare con questi arerei è solo necessità”.


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