"Chi non denuncia il pizzo è colluso" - Live Sicilia

“Chi non denuncia il pizzo è colluso”

Affondo di Colajanni (Libero Futuro)
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“E’ il momento di rompere gli indugi. E’ il momento decisivo. Chi non denuncia, a questo punto, non lo fa per paura, ma per convenienza”. E’ secco il giudizio di Enrico Colaianni, presidente di Libero Futuro, la prima associazione antiracket palermitana, sulle notizie diffuse dalla stampa sulla “paura” dei mafiosi di avvicinare gli aderenti ad addiopizzo per la “messa a posto”. “E’ la conferma di quello cha abbiamo sempre pensato e detto – continua Colajanni – La denuncia preventiva è un deterrente alla mafia; i mafiosi hanno paura. Quando il pentito Pasta o il pentito Di Maio dicono che hanno paura di chiedere il pizzo a chi aderisce ad Addio Pizzo, è una grande conferma che esiste un modo diligente di resistere. Ciò che mi preme sottolineare è dire ai commercianti di collaborare alle indagini con le forze dell’ordine”.

Il presidente di "Libero Futuro", Enrico Colajanni

Il neo-pentito Giuseppe Di Maio aveva denunciato le precarie condizioni del lavoro mafioso ai tempi dell’antiracket. “Se un commerciante aderisce ad Addio Pizzo o a qualche associazione antiracket non ci andiamo, non gli chiediamo niente” dice il pentito della cosca di Santa Maria del Gesù, confermando che la via della legalità a Palermo paga. Una vittoria, un segnale di speranza per una città per tanti anni vessata dal pizzo.

Di Maio, trentatré anni, operava in via Oreto e via Perez, territorio dove raccoglieva regolarmente il pizzo dai commercianti della zona. Arrestato il 20 marzo 2010 nell’operazione “Paesan blues” ha deciso di collaborare con le forze dell’ordine. In uno dei suoi interrogatori ha così commentato la situazione: “C’è molta preoccupazione tra di noi. Dopo tutti questi arresti temiamo di finire in carcere. Se ci sono le denunce, poi si fanno le indagini, mettono le microspie. E’ meglio evitare”.

La paura della mafia sta superando dunque quella dei commercianti. Colaianni, convinto che la lotta alla mafia sia ad un punto di svolta, prosegue con convinzione: “Chi paga il pizzo deve denunciare per uscire presto fuori da questa situazione. In Via Oreto i commercianti, dopo queste dichiarazioni di Di Maio, devono farsi un esame di coscienza. Non c’è più spazio per l’omertà, è il momento della denuncia collettiva”.


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