La bellezza nascosta di Termini | (e non si parla della Fiat) - Live Sicilia

La bellezza nascosta di Termini | (e non si parla della Fiat)

Scrivono di noi
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Provate a chiedere in giro cosa viene in mente se dite “Termini Imerese”. Auto? Fiat? Scioperi? Disoccupazione? Cassa integrazione? Eco incentivi? Sunny car?
Davvero tutto qui?! Possibile che i nostri occhi siano talmente tanto anneriti da tubi di scarico da non intravedere nessuna scintilla di luce?
Noi siamo stati più fortunati, o forse solo più tenaci nella ricerca e, allargando la nostra indagine, abbiamo trovato chi di luce ne ha vista talmente tanta da dedicare alla nostra Termini Imerese un panegirico di tutto rispetto.
E’ Lucia Mauro, giornalista e critico d’arte italoamericana, che nel suo “Domenica pomeriggio a Termini Imerese”, pubblicato su examiner.com, ci racconta una cittadina fatta di paesaggi e viste mozzafiato, chiese e decorazioni rococò, parchi e gerani rossi, tradizioni e gastronomia, quiete e serenità. Ci ricorda di alberi d’ulivo e di limone che colorano il tragitto da Caccamo a Termini. Si sofferma sulle sfumature di verde e sabbia della facciata del Duomo nella Piazza principale, dove si ferma a scambiare due battute con la statua di Giuseppe La Masa, patriota di Garibaldi che, indicando il mare e le montagne, sembra dire “Seguitemi!!!”. Si spinge fino alle origini dello stesso nome della città: da “Thermae Himerenses” o Bagni Termali Imeresi (della vicina Himera, distrutta dai cartaginesi nel 409 a.C.) e tutt’ora esistenti. Sottolinea la cortesia e la disponibilità dei personaggi incontrati in città, dallo staff al museo civico ai giocatori di carte di fronte la quattrocentesca Chiesa di Santa Caterina. E condivide con noi quelle stuzzicanti panelle, gustate davanti a una “peaceful” vista, e deliziosi cannoli di ricotta, vino e formaggio locale.
Di auto, proteste e operai, Cgil, Cisl e Uil neanche l’ombra. Certo, direte che è facile guardare le cose con gli occhi innamorati e malinconici della lontananza, incuranti dei problemi politici e sociali, economici e istituzionali con cui siamo costretti a dividere il sonno noi siciliani. Penserete anche che l’erba del vicino è sempre più verde, e che forse il quadretto ricamato da Lucia Mauro può essere rimproverato di incauta superficialità. Forse avete anche ragione. Ma, talvolta, guardare noi stessi attraverso gli occhi e le emozioni degli altri, può anche aiutarci a vedere, più a fondo o in superficie che dir si voglia, ma sicuramente in maniera differente, e perché no, anche più positiva.

Link articolo: http://www.examiner.com/x-836-Italy-Culture–Travel-Examiner~y2010m3d31-Sunday-afternoon-in-Termini-Imerese


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