L'intervista a Mario Tozzi: come tutelare | il nostro territorio - Live Sicilia

L’intervista a Mario Tozzi: come tutelare | il nostro territorio

Il noto geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi è intervenuto giovedì scorso alla presentazione del libro “Le aree marine protette in Sicilia”, scritto dal giornalista Mario Pintagro.
Ho avuto modo di incontrarlo e di chiedere la sua opinione in merito all’argomento trattato dal testo presentato ma non solo.

Tozzi, da grande esperto del territorio e dell’ambiente, definisce “confortante” la condizione delle aree marine della nostra isola, che sono numerose rispetto ad altre zone d’Italia, sebbene necessitino di una maggiore regolamentazione. Sostenendo che «c’è qualcosa che non va nel nostro rapporto con il mondo naturale» per cui noi tutti, siamo chiamati ad impegnarci nel «cercare una convivenza armonica» con lo stesso, Tozzi passa ad affrontare la controversa questione della costruzione del ponte sullo stretto di Messina, iniziativa contro la quale si è sempre scagliato, poiché, a suo avviso, è innanzitutto opportuno mettere in sicurezza le zone interessate dall’operazione in questione, caratterizzate, tra l’altro, da un equilibrio idrogeologico già compromesso.

Ovviamente non posso che chiedergli quali siano le strategie più adeguate da mettere in atto per tutelate e valorizzare le numerose risorse naturali e paesaggistiche (molte delle quali di importanza storica ed archeologica) di cui disponiamo: mi viene detto che le priorità da affrontare in tale ambito si concretizzano nel limitare i danni arrecati dal degrado del tempo, rendendo nel contempo questi luoghi fruibili. Tutto ciò sarà possibile soltanto predisponendo adeguate risorse economiche e dando alle nostre bellezze paesaggistiche il riconoscimento culturale che molte di loro aspettano da tempo.

Nel corso della nostra chiacchierata, apprendo con piacere che negli ultimi anni, le donne si sono distinte nell’ambito della ricerca scientifica, impegnandosi su più direzioni ed ottenendo risultati incoraggianti.
Molto è stato fatto, tanto è ancora da fare, non dimenticando, mai, che la tutela e la valorizzazione delle nostre risorse storiche e paesaggistiche dipende da ciascuno di noi.


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