"Vini nel mondo 2010"|successo per le cantine siciliane - Live Sicilia

“Vini nel mondo 2010″|successo per le cantine siciliane

Si è conclusa a Spoleto la sesta edizione di “Vini nel Mondo” 2010. La kermesse dedicata al vino ed ai suoi consumatori. Una grande vineria a cielo aperto, dove era possibile degustare fra le piazze, chiostri e residenze storiche le numerose cantine presenti all’evento, fra queste alcune in rappresentanza della Sicilia. Vino ma non solo. A regalare momenti di puro piacere a chiusura della prima serata è stato il premio oscar Nicola Piovani esibitosi al Teatro Nuovo. Una manifestazione che si pone l’obiettivo di unire il piacere del gusto al piacere del luogo, passeggiando lungo la penisola italiana. Ed è lì che si incontrano realtà “vulcaniche”, che con cadenze più o meno regolari, attraverso sbuffi colate e ceneri, fanno rivivere emozioni uniche. Stiamo parlando della Azienda Vitivinicola Benanti dislocata sui versanti nord est ed a sud del vulcano etneo. L’augurio giunto da parte del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan invita ad un “bere consapevole”. Continua dicendo che “manifestazioni come Vini nel mondo siano indispensabili per promuovere la cultura del vino nel nostro Paese. Il connubio tra arte e gusto è certamente una carta vincente per un settore che tanto riesce a produrre sia dal punto di vista economico che culturale”. Oltre al vino è stata protagonista la solidarietà con un’asta di beneficenza, tenutasi in Piazza Duomo sabato 22, per la costruzione di opere assistenziali per l’infanzia destinata ai bambini di Haiti colpita dal terremoto del gennaio scorso. L’organizzazione ha raccolto 8.000 euro con la messa all’incanto di vini pregiati. Tra i vini pregiati incontriamo il vino Passopisciaro 2007. Come continua a ripete il patron dell’Azienda Andrea Franchetti “Le virtù di questo vino sono ancora nascoste”. Ben riprende quel concetto etereo che il vino è un liquido vivo, biologicamente vivo. Passopisciaro valorizza in uno stile moderno ma sorvegliato, quelle escursioni termiche di una viticoltura d’alta quota creando rossi che l’hanno resa capofila della nouvelle vague etnea. L’evento ha inoltre raccolto voci del panorama enoico, che con laboratori sulla birra e degustazioni guidate hanno impreziosito le giornate legate al bere con armonia e buon gusto.
Casali, ideatore della manifestazione sottolinea anche l’importanza della presenza di tantissimi giovani. “È soprattutto ai giovani – dice – che dobbiamo guardare per fare crescere una cultura del vino fatta di qualità e responsabilità”. Come i vini presentati dalla Cusumano, vini ben delineati e di facile approccio, che hanno come caratteristica l’agente fruttato che lo rende di facile beva. 4000 ettari dislocati lungo tutta la Sicilia. La “notte bianca” è stata la giornata con il maggior numero di presenze, anche in termini alcolemici. Tante le persone presenti, che con ospiti di calibro nazionale hanno riempito le piazze sino a tarda notte. La passeggiata fra i terroir tocca superfici lontane una dall’altra, senza un nesso ben articolato. Sembra di stare in equilibrio su di un mappamondo, difficilmente si resta in piedi. Meridiani e paralleli sorvolati in un istante; deviante per un assaggiatore esperto. Ma i “Bianchi sugli Scudi” della famiglia Tasca D’Almerita è difficile non notarli. Una famiglia solidamente radicata al territorio con uno stile comunicativo, apprezzato in tutto il mondo. Dalla verve del sauvignon alla sapidità dell’inzolia: il cuore della Sicilia occidentale. Vini nel mondo ha riservato l’ultima giornata agli addetti ai lavori, del mondo ristorativo ed enotecario per un bilancio consuntivo. L’Italia gode di un favorevole momento enologico, bisogna pertanto puntare l’obiettivo sull’alta formazione. Come da anni dimostra la Firriato, nata negli anni ’80 nella provincia più vitata d’Italia. Trapani ha offerto la possibilità a questa famiglia di  riscattarsi di un’immagine un pò appesantita, centrando il suo lavoro sulla ricerca di colori saturi, frutti maturi e tannino levigati, capaci di restituire quo carattere brillante che la nostra terra ci ha regalato.


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