"Mafia, nel tremendo '92 | vicini al colpo di Stato" - Live Sicilia

“Mafia, nel tremendo ’92 | vicini al colpo di Stato”

Ciampi a "Repubblica"
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La lunga stagione delle stragi e il rischio della notte della democrazia. ”Oggi non esito a dirlo, ebbi paura che fossimo a un passo dal colpo di Stato”. Carlo Azeglio Ciampi, presidente del Consiglio nel ’92, ricorda la notte del ”27 luglio” (quando ci furono le bombe a Milano e a Roma) e dice che ora il Paese ”ha diritto di sapere” sapere chi ordinò quelle stragi” per ”evitare che quella stagione si ripeta” e perché  ”senza verità non c’è democrazia”. ”Ricordo come fosse adesso quel 27 luglio – dice in una intervista a Repubblica – a mezzanotte mi informarono della bomba di Milano. Chiamai subito Manzella a Palazzo Chigi. Mentre parlavamo udimmo un boato in diretta: era l’esplosione della bomba di San Giorgio al Velabro. Arrivai a Palazzo Chigi all’una e un quarto, alle tre convocai lo Stato supremo di difesa. Alle 4 parlai con Scalfaro al Quirinale e li dissi ‘Presidente dobbiamo agire’. Il golpe, grazie a Dio, non ci fu”. Ciampi non sa dare ”risposte” sulla mano dietro le stragi, anche se, dice, ”parlano gli avvenimenti di quel periodo. Parlano i fatti di allora, che sono quelli richiamati da Grasso. Il procuratore antimafia dice la verità, e io condivido pienamente le sue parole”.


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