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LiveSicilia.it / Cronaca / I sindacati in piazza anche oggi: “Occuperemo i Comuni e la Regione”

I sindacati in piazza anche oggi:
“Occuperemo i Comuni e la Regione”

PALERMO. La protesta dei precari
di Alessandro Buttitta
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“Occuperemo Comuni, Province e Regione. Garibaldi con solo mille uomini unì l’Italia, noi invece con più di 20mila persone possiamo mettere a soqquadro l’intera regione. Da 20 anni siamo sfruttati, stiamo invecchiando da precari”. E’ questo il grido di battaglia dei megafoni dei sindacati in protesta dinanzi a Palazzo d’Orleans. Oggi un’altra giornata di passione per chiedere la deroga del patto di stabilità. I sindacati di Cgil, Cisl e Uil, insieme ad altri precari della scuola, delle Asl e della Forestale, sono pronti a continuare la loro protesta ad oltranza. Giuseppe Magro, rappresentante   della Cisl del Comune di Marsala, afferma: “Oggi siamo in adunanza tutti i sindacati per proporre un progetto per ottenere la stabilizzazione di oltre 22000 lavoratori e chiudere definitivamente la stagione del precariato in Sicilia. Il ministro Tremonti deve sapere che noi precari prestiamo servizio, facendo funzionare la macchina amministrativa della Regione. Siamo stanchi ma lotteremo fino in fondo finché non avremo ottenuto un contratto. Diciamo ai politici, sia di destra che di sinistra, di trovare la nostra stabilizzazione definitiva. In mancanza di risposte concrete, useremo ogni mezzo di lotta civile e democratica”.

Il 26 maggio era stato il giorno del corteo dei precari autonomi, in contrasto però con le scelte dei sindacati, rei di essere stati troppo morbidi nei confronti della Regione e del Governo riguardo la stabilizzazione di questa massa lavoro in precariato perenne. Le fratture interne tra sindacati e precari però sembrano essere state sanate, secondo quanto detto dai vertici della CISL: “Dobbiamo essere uniti, dobbiamo dimenticare i malumori interni. I sindacati non hanno avuto potere contrattuale, per questo non hanno avuto la forza per ottenere la stabilizzazione di questi precari. Con le sigle autonome non c’è nessun dissidio”.

Come nel corteo del 26 maggio, massiccia anche la presenza dei sindaci per ribadire l’impegno a favore dei lavoratori degli enti locali. Francesco Virone, sindaco di Aragona (AG), tiene a precisare: “Noi siamo qui per sostenere i lavoratori, per chiedere  la sistemazione dei tanti precari. Inoltre a gran voce vogliamo la modifica a livello nazionale del decreto che taglia fondi ai Comuni, non distribuendo finanziamenti. Questi lavoratori sono una risorsa indispensabile per fornire servizi ai cittadini”.

Più drastici Nicola La Mazza e Nunzio La Paglia,  rispettivamente rappresentanti locali della Cisl e della Cgil: se l’incontro tra Lombardo e Tremonti non avrà gli effetti sperati, ovvero la deroga del patto di stabilizzazione, hanno le idee chiare su come debba procedere la protesta. “Lotteremo ad oltranza. La nostra protesta non si fermerà a Palermo, andremo a Roma. Se sarà necessario, occuperemo con le tende i punti nevralgici del Governo”.

Pubblicato il 4 Giugno 2010, 12:03
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Commenti
  1. Sebastiano 11 anni fa

    Proprio oggi sono trascrsi 21 anni da quando io e tanti miei altri colleghi facciamo parte di questo tormentoso contesto.
    Ci siamo svegliati tardi, perchè cullati dalle poltrone che ci avevano messo sotto il sedere.La realtà, oggi, è diversa, la colpa è principalmente di quei tanti colleghi che per ottenere la poltrona più prestigiosa hanno leccato e a volte qualcuno ha alzato la gonnella.Io invece ho scelto, con tanti sacrifici, di fare l’istruttore di Polizia. Ho l’arma, faccio le mie multe, vigilo sul territorio sotto il sole e la pioggia, faccio i turni di notte.Questo per farvi capire che senza di noi tanti comandi di polizia locale potrebbero chiudere.

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  2. Angelo. 11 anni fa

    Di gente che ha leccato ne conosco tanti, mi dispiace che siano anche degli amici che proprio per questa storia hanno perso un un bel pò della mia stima. Di signorine che hanno alzato la gonnella invece ne ho solo sentito parlare insistentemente… non voglio giudicare ma chiunque esse siano meritano di restare in mezzo la strada davvero.

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  3. Angelo. 11 anni fa

    …a fare il loro vero mestiere.

    Rispondi
  4. enzo 11 anni fa

    io invece credo che a queste persone vada la solidarietà di tutti i siciliani. Certo è facile dire peste e corna di questi ex ragazzi e ad Angelo auguro che tra queste signorine non vi sia una sua sorella o parente, se così non fosse capirei quale forse è il suo mestiere,e lo inviterei a non sputare sul piatto dove mangia. Qualunque analisi si voglia fare ci porterebbe alla solita questione del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Ma oggi vi è un dato inconfutabile, questi ex ragazzi reggono le sorti di parecchi enti locali e non solo, svolgendo a volte compiti e mansioni che per qualifica non competono ma pur di dare un senso alla loro presenza e alla loro giornata svolgono. MI direte demagogia? almeno pari a quella di chi li butterebbe a mare. Purtroppo una politica che ha sempre scaricato sugli altri a venire, il destino di questa gente oggi è arrivata al capolinea. Oggi non vi sono da guadagnare posizioni elettorali di chissà quale pregio e vantaggio, oggi vi èun problema che parte da lontano e che si deve chiudere mantenedone viva la memoria per non ricadere negli stessi errori. Occorre uno sforzo di grande buona volontà, ed ognuno deve fare la sua parte. La politica perchè trovi le vie, ma anche gli ex ragazzi, perchè non abbiano ad alzare il prezzo dei diritti e perdano la via dei doveri.

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  5. mario 11 anni fa

    di signorine che hanno alzato la gonna purtroppo ne ho conosciuta una che basta x tutti, infame e zoc… come lei neanche messalina. il precariato fa schifo e mi dispiace che solo ora si svegliano sindaci e sindacati dopo averci rovinato la vita x 20 anni, odio la sicilia e non vado a votare mai più….

    Rispondi

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