"Il Festino è ostaggio della politica" - Live Sicilia

“Il Festino è ostaggio della politica”

Alfio Scuderi
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3 min di lettura

Un Festino povero povero. Povera Santuzza. Nella Palermo sporca e maleodorante, neanche la festa in onore della Santuzza sarà risparmiata. LiveSicilia ha chiesto ad Afio Scuderi, già direttore artistico del Festino, oggi capo dell’organizzazione, cosa bolle in pentola per il Festino più austero degli ultimi anni, forse di sempre. “Questa mattina Philippe Daverio ha raccontato cosa avrebbe voluto organizzare in occasione del Festino – dice Scuderi – precisando comunque che quello che noi avevamo pensato non si farà. Non ci sarà il carro nuovo, ma non ci sarà neanche tanto altro”.

Cosa ci dice del nuovo progetto al quale state lavorando?
“Stiamo lavorando a un nuovo Festino, decisamente ridotto rispetto a quello progettato, ma ancora siamo in fase di riorganizzazione”.

Cosa ci sarà di certo?
“Ci sarà la Santuzza. E poi ci sarà il corteo, ci saranno i carretti siciliani. Salveremo di certo i fuochi d’artificio e almeno parte delle luminarie”.

Lei lavora all’organizzazione del Festino da diversi anni…
“… si, sono quattordici, per l’esattezza”.

Perfetto, cosa è cambiato, dall’organizzazione del suo primo Festino?
“Allora, io credo che ci sia un problema di tipo generale, cioè che le amministrazioni comunali hanno finito i soldi. Tutte, anche Palermo. Negli anni Novanta le amministrazioni godevano di bilanci normali, che lasciavano spazio anche alla cultura. Adesso non è più così e quindi bisogna tagliare”.

A quanto ammontano i tagli?
“Molto, ma già da un po’ di tempo. Il Festino di Davide Rampello, il direttore artistico che mi ha preceduto, costava 2 milioni e 400 mila euro. Tre anni fa, nell’edizione della mia prima direzione artistica, il Festino è costato un milione. L’anno scorso siamo riusciti ad organizzare tutto con 600 mila euro”.

Qual è la formula per salvare il Festino?
“Io credo che il Festino dovrebbe uscire dalla logica legata alle amministrazioni comunali, al voto del bilancio in consiglio. Credo, come ha avanzato lo stesso Daverio, che bisognerebbe optare per la creazione di una fondazione pubblica che si occupi dell’organizzazione della festa”.

Dunque niente più legami con le amministrazioni?
“Non solo con le amministrazioni. Il Festino è diventato un ostaggio della politica, invece dovrebbe essere riconosciuto come un evento di grande importanza, perché il Festino è un motore economico, oltre ad essere un evento culturale, turistico e sociale di grande importanza per la città. Tutto questo non si può ridurre a un fatto politico, il Festino non appartiene al sindaco, né alla maggioranza o all’opposizione. È la festa della città, la festa dei palermitani”.

In più c’è la questione economica.
“Esattamente. Anche qualora il bilancio venisse approvato entro il primo luglio – che poi è anche il termine ultimo – resterebbero dieci giorni di tempo per organizzarlo. E io non credo che il Carnevale di Viareggio o il Festival di Spoleto siano organizzati in dieci giorni”.

Quante persone lavorano all’organizzazione del Festino?
“Tra le duecento e le trecento persone. Già, come ogni anno, è legittimamente iniziata la protesta dei senza casa, che hanno le loro ragioni. Ma di questo passo, temo che presto anche i lavoratori del Festino si ritroveranno senza casa. I lavoratori del Festino non hanno meno diritti dei lavoratori di Termini Imerese”.

Dunque quanto costerà l’edizione 2010 del Festino?
“Non si sa ancora nel dettaglio, ma credo che sarà attorno ai 300 mila euro, tutto compreso. Per dare un termine di paragone, basti pensare che i soli fuochi d’artificio costano attorno ai 100 mila euro. Non a caso, oggi Daverio ha lanciato un appello alla città, affinché tutti insieme si arrivi a salvare il Festino. Devo dire, francamente, che al posto suo me ne sarei andato, invece lui l’ha presa come una scommessa, nonostante abbiamo lavorato per due mesi a un progetto che abbiamo riposto nel cassetto, forse per l’anno prossimo”.

Quanto sarebbe costato il progetto iniziale?
“Sempre sotto il milione, attorno ai 900 mila euro”.

I palermitani si accontenteranno?
“I palermitani non si accontentano mai quando si parla del Festino. La festa è la festa, e non la vogliono toccata. Da parte nostra, chiederemo un ulteriore sforzo ai tecnici, agli artisti, agli addetti ai fuochi d’artificio e alle luminarie. Possiamo solo sperare che i nostri sforzi siano apprezzati. Del resto, il Festino rispecchia la situazione in cui versa la città. Possiamo solo augurarci che i palermitani capiscano”.


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