A tavola con "Turune" - Live Sicilia

A tavola con “Turune”

Indiscreto
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2 min di lettura

Salvatore Cardinale

Ma guarda un po’ ‘sti politici che sono dappertutto (come i giornalisti rompiscatole). Uno non può andare a pranzo e chi ti ritrovi a un palmo di tavolo? Turune e Francantonio. Cioè, Salvatore Cardinale (Turune è il nomignolo di battaglia) e Francantonio Genovese, assisi con altri commensali. Uno vorrebbe mangiare in santa pace. Però come si fa a non tendere l’orecchio a poche ore dalla direzione del Pd? E’ l’una passata, l’amico cameriere svela: “Sono qui dalle dodici. E parlano, parlano, parlano…. Ma di che parlano?”. Sono politici. “Ah, allora ho capito”. Turune è abbigliato con la consueta eleganza sportiva: camicia azzurra con fregio rosso, giacca poggiata in un angolo con dentro una confezione di preziosi sigari. Si sa che Totò Cardinale non solo buongustaio è. Pure è un ottimo cuoco. Prepara delle anguille squisite. Quando si dice: affinità elettiva. E o non è l’anguilla un pesce guizzante, che per l’appunto guizzando guizzando, guizza di corrente in corrente? Francantonio Genovese ha la solita aria dimessa e composta. Giacca chiara indossata e impeccabile, occhialini da contabile, un fondo di malinconia. E chi non sarebbe malinconico, pensando al Pd di oggi, signora mia!? Mangiano e parlano. Anzi, mangia e parla solo Cardinale. Genovese digiuna e ascolta. Fa penitenza. Turune è pure una buonissima forchetta, come si diceva: pasta fritta, gnocchetti filanti con la salsa, ciliegie sugosissime, nel caveau del raffinato “Parisi 7” di via Enrico Parisi. Francantonio dopo un po’ se ne va. Ci abbuttò.

E che si saranno detti? Niente di particolare, a parte che Francantonio sempre zitto fu. Turune, invece, era in vena di loquacità. Si è molto lagnato di qualche chiletto rappreso, perchè – mischino – non passeggia più.  E ha dato via – pare di avere sentito – qualche cavallo. Molto elogiata la pasta. Solo un accenno all’immanenza politica: “Io nel Pd non devo rendere conto a nessuno, sono libero”. E una lode al silenzio intermittente  “pungiglioso” di Francantonio: “Lui quando parla percia (buca)”. Il resto non si è udito per troppo sferragliare di forchette. Eppure, la faccia di Totò-Turune Cardinale un programma era. Nella sommità del discorso ha assunto una colorazione rosso-Crisafulli e pare, con tutti i benefici del dubbio,  di avere ascoltato un urlo strozzato: “Accidenti ad Antonello” (Cracolici’). Ma forse ha detto soltanto: “Questo posto, miii che bello…”.


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