On-line i bandi sulla gestione privata dei servizi nei siti - Live Sicilia

On-line i bandi sulla gestione privata dei servizi nei siti

BENI CULTURALI
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Sono stati pubblicati sul sito dell’assessorato dei Beni culturali della Regione siciliana all’indirizzo http://www.regione.sicilia.it/beniculturali, i 5 bandi predisposti dall’assessorato per la selezione delle società che dovranno garantire i servizi al pubblico nei siti monumentali siciliani. “Si tratta – spiega l’assessore Armao – della più rilevante iniziativa di partenariato pubblico – privato nel settore dei beni culturali in Europa”. Sessanta tra i più importanti siti culturali e musei della Sicilia, 5 bandi per un valore complessivo di quasi 9 milioni, 8 province interessate, 3 road show per illustrarne i contenuti (uno a Palermo ed altri due a Roma). Sono i dati relativi ai bandi per la ‘Gestione per i servizi al pubblico affidata ai privati dei beni culturali’, pubblicati sulle Gazzette ufficiali della Regione siciliana ed europea. I bandi prevedono l’affidamento dei servizi di biglietteria e di accoglienza, della realizzazione delle visite, mostre, servizi integrati, servizi editoriali e la gestione degli spazi destinati alla vendita di gadget, oggettistica, prodotti editoriali, ristorazione e caffetterie. La lista dei siti monumentali delle 8 province pronte ad appaltare il servizio (manca ancora la provincia di Enna) è stata articolata in lotti, per garantire una maggiore e più diffusa partecipazione alle società potenzialmente interessate ed alle imprese del territorio. “Con l’avvio delle procedure di selezione competitiva in Gazzetta ufficiale – ha ribadito Armao – si completerà l’iter e la Sicilia potrà così, non solo assicurare un servizio di qualità ai visitatori, ma anche essere all’avanguardia nell’erogazione di servizi razionali e moderni in un settore strategico per il suo sviluppo”. “Ringrazio Confindustria Sicilia, gli operatori turistici e tutti coloro che hanno apprezzato il lavoro svolto – ha detto Armao -. Non si tratta di privatizzare i beni culturali, ma di coinvolgere le imprese private di qualità nella gestione di un’attività di rilevanza imprenditoriale. Da qui passa la capacità di erogare servizi migliori e più efficienti”.


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