"Lealtà a Lombardo | E non vado con Silvio" - Live Sicilia

“Lealtà a Lombardo | E non vado con Silvio”

Intervista a Fabio Granata
di
3 min di lettura

Onorevole, partendo dall’attualità, inizia a farsi il suo nome, ovvero quello di Fabio Granata, assieme a quello di Gianfranco Miccichè, come in pole position per succedere a Raffaele Lombardo.
“Miccichè avrebbe i numeri e l’esperienza per essere il prossimo presidente della Regione siciliana. Potrei averli anch’io. Parlarne adesso però e prematuro. E poi, non ci sarebbe modo migliore di bruciare una candidatura, che parlarne con così tanto anticipo”.

Tiene banco da ieri la questione dei precari siciliani, dopo il “giallo” dell’emendamento alla Finanziaria, che escluderebbe dalla proroga dei contratti a tempo determinato quei Comuni che spendono di più per il personale.
“Un primo risultato c’è stato, con l’emendamento approvato alla commissione Bilancio del Senato; un punto di partenza, in attesa che le cose vadano meglio con il probabile assestamento della Finanziaria che arriverà a novembre”.

Quindi c’è tempo fino all’autunno?
“Siamo in una fase di trattativa aperta, ma nella peggiore delle ipotesi il termine ultimo è quello”.

Alto è stato il dissenso del governo siciliano.
“Certo, perché chiedono di potere utilizzare dei fondi già disponibili nelle casse della Regione. Capisco che ciò che sta accadendo può sembrare inconcepibile con la visuale siciliana, ma tutto va inquadrato in una manovra fatta di lacrime e sangue”.

E la Sicilia ne paga spesso le spese.
“Una cosa positiva, però, voglio sottolinearla: è stato aperto un percorso legislativo, per iniziativa mia e dell’onorevole Siragusa, che porterà alla soluzione della vicenda che interessa cinquecento presidi siciliani, in attesa da anni che venga convalidata la graduatoria del concorso cha hanno vinto”.

Nell’ultima manovra ci sono ingenti tagli agli enti locali. Ad esempio, il Comune di Palermo nei prossimi due anni vedrà togliersi circa novanta milioni di euro.
“Abbiamo tutti sotto gli occhi quello che è accaduto in Grecia. Dal governo ci era stato inopinatamente detto che la situazione era migliore, per poi scoprire che così non era, e che fosse necessaria una Finanziaria rigorosa. È però naturale che il rigore non può essere pagato solo dalle fasce e dalle Regioni più deboli. Sulla visione economica c’è un forte dissenso tra noi e il resto della maggioranza. Ma il rigore è inevitabile”.

Quando parla di “noi”, si riferisce all’area finiana all’interno del Pdl?
“Parlo di chi non si appiattisce al motto ‘tutto va bene madama la marchesa’, e per questo è stato messo un po’ alla gogna”.

A fare caso ai rumors, sembra proprio che Berlusconi la stia politicamente corteggiando.
“Non c’è nulla di vero. Con il premier ho un ottimo rapporto personale e ne apprezzo alcune doti, ma vengo da un’area politico-culturale molto diversa. Non c’è alcuna trattativa in corso con Berlusconi. Io sono e rimango legato a Gianfranco Fini, non per mero fidelismo ma per un progetto politico preciso, che spesso mi ha portato ad assumere posizioni di aperto contrasto con la maggioranza del Pdl; ad esempio nel caso del ddl intercettazioni, che abbiamo fatto modificare”.

C’è in vista la costruzione di un terzo polo, al quale i finiani potrebbero aderire?
“Non vogliamo prendere parte ad alcun nuovo progetto politico, anche se nel Pdl devono cambiare alcune modalità di azione. Se così non fosse il partito rischia di rompersi, come è già accaduto in Sicilia. Se alcuni nodi non verranno sciolti, potremmo arrivare ad una separazione consensuale, anche con un gruppo parlamentare separato, che però rispetterebbe il patto elettorale”.

A proposito di Sicilia, si parla sempre più insistentemente di un Lombardo quater. La alletta la prospettiva?
“Il governo Lombardo deve andare avanti. L’unica alternativa possibile sarebbe un governo di tecnici, qualora si dovesse andare a nuove elezioni”.

E le riforme tanto attese?
“Noi abbiamo sostenuto Lombardo, ma si deve ammettere che alcune indecisioni nell’azione di governo siano evidenti, come nel caso dei fondi comunitari. Questo governo deve darsi una mossa e ripartire, altrimenti le condizioni politiche per proseguire non sussistono”.

In sintesi?
“Sostegno leale a Lombardo con la prospettiva di una ripartenza. In quanto ad alternative, non ce ne sono”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI