
“Oggi non percepiamo più indifferenza o sarcasmo. Ma temo che stia iniziando ad emergere una nuova azione volta a bloccare possibili sviluppi di indagini. Mi sembra di assistere a una serie eventi che temo siano collegati gli uni agli altri: i tentativi di screditare pregiudizialmente i contenuti delle dichiarazioni di Spatuzza e di Ciancimino. Il problema sembra che sia capire perché hanno parlato e perché proprio ora. Le polemiche sui collaboratori di giustizia si verificano solo quando parlano di qualcosa di diverso rispetto alla manovalanza dell’attak, alla manovalanza di Cosa Nostra”. Lo ha detto il sostituto procuratore e presidente dell’Anm di Palermo Antonino Di Matteo, durante il convegno che si sta tenendo presso la Facoltà di Giurisprudenza per il 18esimo anniversario della strage di via D’Amelio.
Leggo nell’edizione odierna di Repubblica che il Presidente dell’ANM di Palermo, Dr. Nino Di Matteo, avrebbe affermato che “Oggi tutto l’ordinamento giudiziario sconta il collateralismo con il potere. Le cronache sono il segno di un andazzo che occorre spezzare, quello dei magistrati che vanno a braccetto con la politica o che frequentano i salotti del potere”.
Se questo significa che anche all’interno della Magistratura si pone una “questione morale”, da semplici cittadini non possiamo che prenderne atto, ma saremmo davvero curiosi di capire come si possa spezzare tale andazzo. Nel degrado che tocca le istituzioni del nostro paese, non possiamo rinunciare a riporre fiducia nella Giustizia e pertanto non ci resta che credere che ciò che auspica il Dr. Di Matteo possa accadere davvero.