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Lsu all’ufficio stampa del Comune

Palermo, l'Assostampa: "Scandaloso"
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Il bando non è ancora stato reso pubblico ma, c’è da scommetterci, farà parlare di sé e non poco. Il Comune di Palermo, sprovvisto di un ufficio stampa già da tempo, ha deciso di provvedere e colmare la lacuna. Il che modo? Con bando pubblico, ovviamente. Rivolto a chi? Agli Lsu in attesa di stabilizzazione, ovviamente. Al concorso potranno accedere, infatti, i lavoratori socialmente utili presso il Comune di Palermo con almeno un triennio di anzianità lavorativa. La delibera che da il via libera al bando, inoltre, precisa che i candidati dovranno essere iscritti all’albo dei giornalisti (non è specificato se come pubblicisti o professionisti). In ogni caso, ai cinque fortunati vincitori del concorso andrà un part-time, inquadrato con contratto nazionale degli Enti Locali, in categoria C1. Insomma, niente contratto da giornalisti e niente apertura ai giornalisti esterni all’amministrazione, neanche ai 9 che per anni si sono occupati dell’ufficio stampa del comune e a cui non è stato rinnovato il contratto. Si apre così, con la delibera 145 approvata lo scorso 19 luglio e in attesa della pubblicazione ufficiale del bando di concorso, un nuovo capitolo della vicenda che riguarda i nove addetti stampa dell’amministrazione del capoluogo, che avevano già visto annullare un precedente bando pubblico agli inizi del 2010. “Scandaloso – secondo Roberto Ginex, segretario provinciale dell’Assostampa – quello che sta avvenendo al Comune di Palermo. È come se ai medici dei Policlinici applicassero il contratto dei funzionari del Ministero dell’Università, soltanto perché il policlinici dipendono da quel dicastero. La professione va riconosciuta e contrattualizzata così come da contratto nazionale dei giornalisti. Peraltro, una selezione pubblica che, come se non bastasse, arriva dopo un bando di gara aperto a tutti e che era stato annullato, non può rivolgersi soltanto ad alcuni. Come sindacato – conclude Ginex – abbiamo già dato mandato al nostro legale perché tuteli tutti quei giornalisti ai quali viene così negato l’accesso al bando”.


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