Un esposto al Csm “perché valuti l’opportunità di richiamare i magistrati al riserbo e del rispetto delle istituzioni”. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Interno e presidente della Commissione sui programmi di protezione, Alfredo Mantovano, dopo le critiche arrivate dalla procura di Caltanissetta in merito alla mancata ammissione del pentito Gaspare Spatuzza al programma di protezione. In un’intervista al Corriere della sera, il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, spiega che le critiche di due giorni fa del pm Domenico Gozzo “non si riferivano alla politica nel suo complesso, ma alla mancata concessione dello status di collaboratore a Gaspare Spatuzza. Forse ce l’ha con Mantovano?”. Il sottosegretario replica ricordando che “la Commissione sui programmi di protezione, che presiedo, è composta, oltre che da me – unica figura con rilievo politico – da due magistrati e da cinque appartenenti a vario titolo alle forze di polizia e alla Dia, particolarmente specializzati nel contrasto alla criminalità mafiosa. I suoi provvedimenti sono motivati e sono sottoposti, se impugnati, al giudizio del Tar Lazio. Far coincidere quest’organo amministrativo con ‘la politica’ qualifica quindi non questa Commissione ministeriale, ma chi ha usato queste espressioni”. Da esponente politico, invece, prosegue Mantovano, “resto sconcertato per la superficialità con cui magistrati impegnati nelle indagini sulle stragi producano ‘battute rilasciate in fretta – sono parole del dottor Lari -, nella calca dei giornalisti che ti pressano’, seguite da altrettanto improvvide correzioni di rotta, in cui, forse per distrarre l’attenzione dalle prime dichiarazioni, si polemizza con altri organi dello Stato. Avendo avuto per non pochi anni l’onore di svolgere il lavoro di magistrato, ricordo una stagione in cui i compianti predecessori di certi attuali pm dedicavano tutto il loro tempo all’accertamento della verità e non a costruire incidenti istituzionali”.
Pochi minuti prima, invece, il ministro della Giustizia Alfano aveva espresso il proprio personale sostegno nei confronti del magistrato: “Ho grande stima – ha detto Alfano – del procuratore della Repubblica di Caltanissetta Lari, che è una persona seria, che non fa comizi per strada, che non cerca consenso politico e lavora per l’accertamento della verità. Il procuratore Lari – ha aggiunto Alfano – ha dichiarato che il lavoro che si sta svolgendo per accertare la verità sulla strage, un lavoro che noi sosteniamo fortemente, vede ovviamente esclusi Berlusconi ed i politici attuali. Si tratta di vicende del 1992. Questa affermazione del procuratore Lari per quanto ci riguarda chiarisce definitivamente la questione. Spero serva da monito -a tutti i magistrati – ha concluso il ministro – che invece di cercare la verità fanno sociologia. Se si vuol diventare sociologi possono laurearsi in sociologia e scrivere i libri, non fare i magistrati”.
Quante telenovele solo perché un procuratore si permette di dire che secondo lui un certo tizio andava ammesso in un programma di protezione! Mantovano ha anche qualcosa da dire sul rispetto di qualcosa a chi insulta dalla mattina alla sera i magistrati? E poi, dal momento che anche esponenti dei RIS si sono candidati addirittura nelle liste del nostro sgovernatore della Sicilia per le europee, la favoletta che la sua commissione è completamente immune da influenze politiche la raccontasse ad altri. Sopratutto se si tratta di ammettere o negare protezione a chi ha fatto certi nomi di certi politici.
Spero che il Procuratore Sergio Lari consideri quella di Mantovano come la conseguenza di una scusabile debolezza umana, frutto del deterioramento del buon senso a cui porta talvolta la partigianeria politica. Debolezza comprensibile poiche i deboli per partigianeria non sono colpevoli, anche se sarebbe opportuno che non gestissero funzioni di responsabilità.
Lo scenario odierno che vede a confronto la cruciale azione antimafia della Procura di Caltanissetta e l’esposto di Mantovano ha il medesimo sapore di un dialogo tra Platone e Paperino. E dire che questi non sarebbe tempi per confronti surreali.
Bisogna proteggere Lari e i suoi uomini. Passa parola.
Rectius:
Spero che il Procuratore Sergio Lari consideri quella di Mantovano come la conseguenza di una scusabile debolezza umana, frutto del deterioramento del buon senso a cui porta talvolta la partigianeria politica. Debolezza comprensibile poiche i deboli per partigianeria non sono colpevoli, anche se sarebbe opportuno che non gestissero funzioni di responsabilità.
Lo scenario odierno che vede a confronto la cruciale azione antimafia della Procura di Caltanissetta e l’esposto di Mantovano ha il medesimo sapore di un dialogo tra Platone e Paperino. E dire che questi non sarebbero tempi per confronti surreali.
Bisogna proteggere Lari e i suoi uomini. Passa parola.
Sicuramente qualche bastardo di Loro avrà a che fare con quello che gli investigatori stannio scoprendo su periodo delle stragi. ma di questi servizi segreti, che mi sembrano una grande porcata, non se ne può fare a meno? Forza Lari non fatevi intimidire!