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LiveSicilia.it / Politica / Per chi scoppia la Grana(ta)

Per chi scoppia la Grana(ta)

La Sicilia mette a rischio Silvio?
di Politicus
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La Sicilia fu il suo granaio, il piatto forte di Silvio Berlusconi regnante. Ora, il suo proconsole di allora, Miccichè,  gioca di fatto nella squadra del nemico pro tempore, pur non avendo mai rinnegato legami di affetto e amicizia, mentre un deputato siciliano, Fabio Granata, è il dito nell’occhio, la polvere sotto il tappeto, il tafano incessante.
Sarà la Sicilia a disarcionare Silvio Berlusconi dopo averlo a lungo incoronato?

I segnali non mancano, l’ultima in cronaca è il sintomo di una diaspora – politica e geografica – sempre più visibile e denuncia un certo nervosismo. Una dichiarazione sulle stragi (le cronache sono ampie) diventa il casus belli. Granata voleva provocare? Voleva porre questioni serissime sul tappeto? Voleva fare l’uno e l’altro? La reazione dei vertici del Pdl è stata scompostissima. Non si minaccia il latore di una richiesta di verità, si risponde a tono. Non si tradisce un’irosa voglia di menare le mani. Non si scatenano risse da osteria intorno a fatti tragici. Si cerca, casomai,  di far venire “il reprobo” allo scoperto. Ha tentato La Russa: fai i nomi e i cognomi, rendi la tua denuncia specifica. Troppo tardi.

L’imperatore è nervoso. Fini lo divora dall’interno, con una intelligente guerriglia, anche se magari non avrà strategicamente apprezzato la spaccata del suo fedelissimo che lo costringerà a venire allo scoperto. Da qui la voglia di una cruenta e definitiva resa dei conti con la fazione ribelle. I cortigiani pidiellini, come al solito, perdono la misura nel tentativo di compiacere il sovrano. Mai Fabio Granata – giovane politico di vecchia scuola – avrebbe potuto immaginare un risultato talmente eccezionale, un tale ritorno di credito. Lui, il puro che agita la candela nella notte della Repubblica. Gli altri, scellerati funzionari di partito che gli oppongono statuti e regolamenti, risultando simili alle mummie tanto deprecate della Prima Repubblica. Lo avrebbero potuto seppellire col silenzio, con gli argomenti. Gli hanno offerto una ribalta insperata. E hanno incrinato ulteriormente, forse definitivamente,  per via indiretta,  il carisma del capo, con un’ombra di sospetto e trame. Un re sempre più travicello coperto dai suoi cortigiani.

Ma non è solo un agguerrito politico siciliano la spina nel fianco di Berlusconi. La Sicilia si è disamorata dell’uomo di Arcore e con ragione. La questione morale è appena l”ultimo nodo scorsoio e rischia di impiccare il leader ad una forca con l’effigie di Mangano e Dell’Utri. Il granaio è diventato deserto. Il bottino dei voti del Sud è stato incassato dalla Lega. L’autonomia di Lombardo si è insinuata nella crepa, nello spazio libero. La rivolta crescerà, visto che Berlusconi non ha mantenuto una sola delle promesse di prosperità e riscatto per la Sicilia. Anzi, i segnali da Roma sono stati sconfortanti. Perfino la sottomessa pazienza siciliana non è infinita. C’è tutto un movimento di sceicchi e tribù alla ricerca di nuovi centri di potere.

Insomma, ce n’è abbastanza per trarre un oroscopo negativo sulla ruota di Arcore all’ombra della Trinacria. Il mito di Silvio scricchiola. La sua riserva di caccia potrebbe raccontare l’inizio della fine di un impero, per l’azione solitaria di Granata in combinazione con il resto. Un siciliano e la Sicilia, l’ultimo muro.  Sarebbe proprio il tipo di ironia che piace tanto alla Storia.

Pubblicato il 26 Luglio 2010, 00:23
16 Commenti Condividi
Commenti
  1. ghibli 11 anni fa

    questa storia è l’ulteriore conferma della necessità di andare oltre questo PDL lavorando per la creazione di un’ampio partito moderato che sappia interpretare i veri bisogni dell’Italia.La nascita del nuovo Partito della Nazione è quanto mai opportuna per dare una vera risposta agli Italiani stanchi di parole e scandali e personalismi.

    Rispondi
  2. Idzard 11 anni fa

    Non è la confezione che fa prezioso il dono. Non è il nome del partito né l’etichetta che ci si mette sopra che lo rende credibile. La credibilità è una qualità propria degli esseri umani, di ciascun essere umano, come pure l’onestà e non riguarda insiemi generici di persone. Non dobbiamo dunque dire ”il tal partito è credibile”, ”la tal Procura è onesta”, ma ”Tizio è credibile”, ”Caio è onesto”. E quindi, che senso ha invocare la nascita di un nuovo partito, composto sempre dalle stesse persone con una etichetta diversa, come soluzione ai nostri mali?

    Rispondi
  3. Belfagor 11 anni fa

    Non è certo un caso che l’illibato Granata sia politicamente sostenuto dal governatore che ha da sempre l’abitudine di fare il sabotatore in casa d’altri. Ma il Berlusca non si rende conto che l’affettuosa amicizia di Lombardo, a quanto pare rinsaldata recentemente, è sempre più un abbraccio mortale?

    Rispondi
  4. giuseppe472 11 anni fa

    Politicus c’è o ci fa.-Sicuramente non è un grande estimatore del Cav. e del PDL.
    A pensar male direi che le stesse cose le avrebbe dette Andersonfareweto.Ciao

    Rispondi
  5. Roberto Puglisi 11 anni fa

    Sarebbe meglio una replica argomentata. Ma capiamo che non è a disposizione di tutti. Saluti.

    Rispondi
  6. Tipheus 11 anni fa

    Invece a me pare che Politicus abbia fatto un’analisi molto lucida e assai poco di parte.
    Il moderatismo classico dei siciliani, l’impermeabilità alle sirene della sinistra sono stati azzerati da un nordismo razzista e sconsiderato.
    Poi il malcontento può prendere tante strade.
    Vogliamo negarlo?

    Rispondi
  7. honhil 11 anni fa

    Tra i saliscendi dei corsi storci e l’ironia della Storia, l’uomo ha sepolto molte civiltà e tante altre ne ha create, senza mai farsi condizionare dell’oroscopo del giorno. Ma andando sempre appresso alla forza della ragione. Contrariamente a quanto sta facendo Granata. Da qualche parte un commentatore scriveva che non si può sputare nel piatto in cui si mangia. E nessuno può dargli torto. Ma Granata, invece, lo fa tre volte al giorno. Almeno. Se ha davvero qualcosa di concreto, lo dica. Se no corre il rischio che venga avvolto dal fumo della mafiosità, e tutto per non saper frenare l’ “esagerata ipertrofia del proprio io”. Regola d’oro che vale per tutti, politici e giornalisti compresi.

    Rispondi
  8. Idzard 11 anni fa

    La mafia fa comodo a molte persone per bene. C’è chi si arricchisce scrivendo di mafia (e poca importanza ha se si dicono cose intelligenti o cretine, basta stare dalla parte giusta), c’è chi fa carriera politica, chi in Magistratura. Basta sempre stare dalla parte giusta. Anni fa, un giovane magistrato in una intervista, si lamentava perché, non facendo parte del pool antimafia, aveva poca visibilità. Oggi ne ha molta e dice ciò che sarebbe meglio tacere, a giudizio del suo capo. E così Granata. Che cosa, oggi, ti fa scalare l’hit parade dei politici, se non dire che il Governo impedisce l’accertamento della verità sulle stragi? Per prudenza lui ci ha messo pure altra gente nel mucchio, politici,Istituzioni, ma che fa? L’importante è che ci sia il Governo, cioè Berlusconi, il mandante di tutte le stragi. E sposando questa versione degli eventi, si è fatta amica la parte giusta, che lo userà, insieme a Fini, per disarcionare il Berlusca e poi… finalmente avrà vinto la gioiosa macchina da guerra che non poté essere utilizzata da Occhetto. E visto che Berlusconi, non più Napoleone, rischia di passare alla Storia come Cesare, Granata e soci saranno ricordati alla stregua di Bruto, cioé colui che ha dato il colpo mortale. E basta.Infatti di Bruto non si è mai detto altro di significativo.

    Rispondi
  9. Giulio 11 anni fa

    articoliamo.
    La lettura fatta nel pezzo è assolutamente opinabile, come quelle di Granata sono opinioni assolutamente lecite, ma altrettanto assolutamente personali e discutibili.

    Riscoprirsi immacolato dopo aver come tutti gli altri accettato per l’ultimo quindicennio almeno, i sistemi accettando di accomodarsi sulle poltrone più comode è più che facile per chiunque. Finora nessun “fatto” ha mostrato che il suo compartamento possa in qualche modo essere diverso da quello dei colleghi romani. Solo parole, tante parole, quello sì. Già il presentare come un “giovane politico di vecchia scuola” un 55enne che ha fatto tutta la tranquilla trafila politica possibile e immaginabile per ritrovarsi alle soglie dei 60 “nominato” alla Camera dei deputati dal berlusca, la dice lunga su come si voglia presentare il soggetto.

    Si dice poi: Lo avrebbero potuto seppellire col silenzio, con gli argomenti. Intanto si decida lo seppelliamo col silenzio o con gli argomenti? Con tutte due diventa difficile farlo.

    L’operazione che viene fatta in seguito è abbastanza chiara. Fare finta di non avere letto le reazioni, se non quelle che convengono. Un buon giornalismo si fa, commentanto, certo, esprimendo le proprie opinione, assolutamente si, ma anche riportando la altre voci in modo più che esauriente. A me è sembrato, basta leggere le agenzie, che quei si grada bene dal riportare che lo abbiano seppellito con gli argomenti. Dagli ex-amici come lui li oggi li definisce ai tanti, tantissimi amici suoi. Da Urso a Ronchi, da Andrea Augello a Pasquale Viespoli, che compattamente hanno ritenuto di dover intervenire e che ieri hanno diffuso una nota per criticare le sue dichiarazioni: “sembrano tornati i «professionisti dell`antimafia» di sciasciana memoria, scrivono, aggiungendo che «da destra» non si erano mai visti”. Per finire con il Menia che ha chiesto pubblicamente a Fini: «Per quanto ancora dovremo vederci rappresentare un giorno da incendiari che sparano nel mucchio e l’altro da capetti arroganti?».

    Per il resto, credo che avrebbe dovuto argomentare chi ha scritto, non chi commenta.

    Scrivere che la rivolta crescerà,

    visto che Berlusconi non ha mantenuto una sola delle promesse di prosperità e riscatto per la Sicilia e che “Anzi, i segnali da Roma sono stati sconfortanti. Perfino la sottomessa pazienza siciliana non è infinita. C’è tutto un movimento di sceicchi e tribù alla ricerca di nuovi centri di potere.

    Insomma, ce n’è abbastanza per trarre un oroscopo negativo sulla ruota di Arcore all’ombra della Trinacria. Il mito di Silvio scricchiola. La sua riserva di caccia potrebbe raccontare l’inizio della fine di un impero, per l’azione solitaria di Granata in combinazione con il resto. Un siciliano e la Sicilia, l’ultimo muro. Sarebbe proprio il tipo di ironia che piace tanto alla Storia.

    Può essere simpatico da leggere per più di qualcuno forse, ma all’interno non si ritrova neanche l’ombra dell’argomentazione. Sono opinioni (assolutamente legittime, ovvio) buttate lì che chiunque potrebbe scrivere, ma che non hanno l’ombra della dimostrabilità. A meno che non si voglia far credere che fare previsioni e lanciare letture di oroscopi negativi equivalga a fare analisi politica.

    Rispondi
  10. dandi 11 anni fa

    Perche Granata non si esprime mai su Cuffaro? Forse e’ stato il suo eroe? Del resto lo ha tenuto al governo, con un ruolo importante, per anni. Stupido o compiacente? Cuffaro lo ha anche nominato all’agenzia del mediterraneo! La fiducia era tanta..
    La politica e’ ipocrita…

    Rispondi
  11. rocco 11 anni fa

    silvio
    fai il predellino due, così Granata e fini e company li lasci con il cerino in meno.
    saluti

    Rispondi
  12. Angelo 11 anni fa

    Per Giulio, riguardo alla tua frase “Sono opinioni (assolutamente legittime, ovvio) buttate lì che chiunque potrebbe scrivere, ma che non hanno l’ombra della dimostrabilità”.
    Per affermare che una cosa risulta “non dimostrabile” bisogna provare il contrario, cosa che tu non hai fatto, probabilmente perché ti mancano forse gli argomenti.
    Saluti

    Rispondi
  13. kiko 11 anni fa

    Non si può difendere l’indifendibile, chi ci prova è di parte… qualche sgabellino… qualche briciola dall’alto… qualche anno da consigliere comunale…
    Voltiamo pagina
    In rete ci sono parecchi filmati sul premier che parlano di fatti “scomodi”

    Apriamo bene gli occhi

    Rispondi
  14. pier 11 anni fa

    Intanto a proposito di previsioni e oroscopi non credo che Micciché le prenderà benissimo le recentissime comunicazioni degli alleati siculi via intervista all’Unità: «Prima si affrontino i casi di Dell’Utri e Cosentino».

    Rispondi
  15. Comunista 11 anni fa

    Molto meglio Granata dei leghisti, di dell’utri o di Cosentino!
    Mi vien da ridere che nel centrodestra lo scandalo sia rappresentato da uno come Granata che chiede verita’ e giustizia per Borsellino, e non piuttosto da chi propone leggi razziali o leggi ad personam o leggi liberticide.

    Rispondi
  16. Giulio 11 anni fa

    per Angelo.
    Significa per esempio dove stavano Fini e Granata quando l’arresto da parte dei magistrati è stato richiesto nei confronti di Italo Bocchino? Dove stavano Fini e Granata quando ad essere indagato e rinviato a giudizio (prima di essere assolto definitivamente nel 2006, dopo 7 anni) dai pm palermitani per truffa ai danni della regione e della Ue nel 1999 era l’ex assessore regionale e attuale fedelissimo Carmelo Briguglio? perché se fossero state valide le attuali richieste del Presidente della Camera, in An non sarebbe dovuto neanche essere candidato e diventare un dirigente di spicco (nello stesso periodo e da indagato, probabilmente in modo assolutamente ingiusto eh) … e potrei continuare per un bel po’ a proposito di coerenza e di improvvise scoperte legalitarie. Dove stava la questione morale allora, quando a decidere era Gianfranco Fini?

    Rispondi

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