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Raffaele, ma che succede?

Il presidente in difficoltà
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Succede che, lentamente ma inesorabilmente, lo stanno mollando. Il Grande Tessitore è rimasto senza filo. Aveva messo la sua testa sul piatto, sperando che gli altri si scannassero per la successione, senza pensare troppo a lui. L’espediente non ha funzionato granchè. Quella dichiarazione di non ricandidatura e di “irrilevanza personale” ha acceso gli appetiti e potrebbe avvicinare il crepuscolo, da giorni sul filo della lama giudiziaria.

I segnali sono precisi. C’è Giuseppe Lupo che irrompe nel dibattito col suo: “Il Pd mai in giunta”, sintomo di un allontanamento consumato. L’Udc aspetta di vedere passare il cadavere.  Ci sono nuvole di fumo nero che si alzano dall’accampamento del gran capo Miccichè, ormai insoddisfatto dalla convivenza logorante e da un’azione di governo con molti punti interrogativi. Perfino Castiglione se n’è accorto e – proprio lui! – ha agitato all’ex acerrimo nemico Gianfranco il ramoscello della pace. Tutte le contorsioni sul governo tecnico, dei virtuosi, degli scelti, degli immortali, degli aristocratici, si stanno rapidamente esaurendo. Dicono i maligni che le scorte di carta divorate dal governatore siano sensibilmente aumentate. Si guarda al Palazzo del potere con ansia.  Raffaele Lombardo è impantanato. E’ vero: mille volte è stato dato per morto, come capitava in altra epoca al democristiano Fanfani, e mille volte – proprio come Fanfani, ribattezzato il “misirizzi” da Montanelli – è tornato a galla. Però la domanda è: durerà? Fino a che punto l’egregio stratega riuscirà a spingere in avanti l’anima con i denti? Chi potrebbe essere il killer politico adatto alla bisogna, con la freccia già incoccata? Chi darà l’ultima spinta al leader di un progetto appannato che perde un pezzo al minuto?

Certo, se Raffaele Lombardo cadesse, potrebbe anche prenderla con l’ironia catanese che lo contraddistingue, perché – alla fine – sarebbe rimasto vittima del suo stesso gioco. C’è un tempo in cui riesci a ballare con tutti, passando senza rossore dal tango al valzer. Ma poi arriva fatalmente il tempo in cui più nessuno vuole ballare con te.


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