Protesta dei precari in via Praga| "Questa riforma è frustrante" - Live Sicilia

Protesta dei precari in via Praga| “Questa riforma è frustrante”

“Deportati” al Nord, preoccuparti per un futuro incerto, loro e delle nuove generazioni, frustrati da una riforma che, a dir loro, effettua tagli indiscrimati, così si definiscono i circa cento precari della scuola in protesta in via Praga. Tre di loro, Pietro Di Grusa, Giacomo Russo, Salvo Altadonna, hanno iniziato ieri uno sciopero della fame. D’altronde, per qualcuno di loro, vessato dai mutui e dalle bollette, non è neanche il primo.
Una scuola migliore, chiedono a gran voce anche i precari di Viale Praga: ”Migliore – afferma Maria Pia Labita coordinatrice del CPS di Palermo, precaria, come lei stessa sottolinea – significa in ogni caso, dare a tutti la possibilità di accedere al servizio scolastico, per non creare uno stacco sociale, che porti ad una scuola di ghetto.”
La prospettiva che si apre, tuttavia, non è certo delle più rosee: “Nella scuola siciliana – spiega Mila Spicola, docente e componente della direzione regionale del Pd – ci saranno 5.000 posti in meno, che si sommano ai 4.000 dello scorso anno. È un amaro scandalo silenzioso. Sulla scuola statale e sui docenti precari possiamo parlare ormai di accanimento terapeutico di questo governo, di un ambito e una categoria indebolite eppur fondamentale soprattutto in Sicilia: regione col più alto tasso di disoccupazione come anche di dispersione scolastica. Mi chiedo se Lombardo, eletto per fare gli interessi della Sicilia, sarà in grado di elaborare delle soluzioni che vadano nella direzione di un aiuto ai precari, come di un sostegno alle politiche scolastiche. Non adottando la beffa dei contratti di disponibilità, ma aumentando il numero delle cattedre. Lo ha fatto la Campania: noi, a statuto speciale, potremmo e dovremmo farlo”.“Personale docente e non docente, in Sicilia migliaia e migliaia, dopo anni e anni di lavoro spesso in sedi disagiate, dopo avere creato famiglie, in molti casi monoreddito, dopo avere acquisito esperienza e professionalità, senza stipendio già dal mese di giugno, perde il posto di lavoro senza alcuna prospettiva di recupero – attacca Pippo Russo, coordinatore provinciale dell’Idv –. È una palese violazione dei diritti dei lavoratori e della dignità della persona umana. Le risorse finanziarie occorrenti per stabilizzare i precari della scuola ci sono, basta diminuire le spese militari, perseguire gli evasori fiscali e fare funzionare veramente, ormai che c’è, lo scudo fiscale per il rientro dei capitali illecitamente trasferiti all’estero”. Vito Curia, segretario Cisl scuola di Palermo, conclude, chiedendo, al governo regionale garanzie per tutto il personale ATA al suo completo: “In vista del federalismo scolastico noi chiediamo alla politica di fare la sua parte, di stabilizzare o almeno offrire una prospettiva di incarico a coloro che hanno quaranta, cinquant’anni di servizio alle spalle.” A settembre,intanto,ripartirà il nuovo anno scolastico, i docenti, gli ATA, gli assistenti tecnici riapriranno le porte della scuola, quegli stessi docenti, ATA e assistenti tecnici che oggi protestano sperando che anche per loro aprano le porte di un incarico sicuro.


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