I precari della scuola palermitani hanno deciso di interrompere lo sciopero della fame iniziato il 17 agosto scorso. La RdB-Usb Scuola esprime “soddisfazione” per la scelta, “in primo luogo per la tutela della salute dei lavoratori coinvolti”, e auspica che “questo segnale venga raccolto da tutti coloro che hanno intrapreso la medesima forma di protesta per investire invece le energie nella costruzione di una forte mobilitazione collettiva e organizzata”. “Come sta avvenendo in Calabria, dove dopo Reggio anche a Cosenza questa mattina – segnala il sindacato – sono state bloccate le convocazioni da parte dei precari Ata, che insieme ai loro colleghi del personale docente stanno aprendo una vertenzialità sia con gli Uffici Scolastici provinciali sia con il Consiglio Regionale, chiamandoli in causa sulla drammatica realtà della scuola, per dire no all’elemosina elargita dagli accordi che la Gelmini sta firmando con le regioni”.
“Continueremo la protesta contro i tagli della riforma Gelmini in altre forme”, dice Salvo Altadonna, insegnante di sostegno precario, che insieme ai colleghi Giacomo Russo, Paolo Di Maggio e Caterina Altamora, ha interrotto lo sciopero della fame. Intanto i precari annunciano mobilitazioni nei prossimi giorni e l’8 settembre previsto a Roma un incontro tra i delegati dei coordinamenti dei precari delle province italiane per discutere le proposte da inserire nella piattaforma nazionale, elaborata dal coordinamento precari della scuola. “Chiederemo – continua Altadonna – ai sindacati di sottoscriverla, chi aderirà sarà con noi. Abbiamo anche ricevuto il sostegno degli studenti dell’università di Roma e dell’Aquila. Non ci consideriamo strumentalizzati come il Ministro Gelmini sostiene qui in gioco è il futuro di migliaia di famiglie e quello della scuola pubblica in Italia”.
Ho quattro abilitazioni all’insegnamento, ho superato e vinto concorsi, ho fatto sacrifici e continuo a farli,lavoro a scuola da tempo immemorabile, guadagno meno di un lacché regionale provvisto di titolo di terza media, possiedo titoli brillantissimi, eppure non riesco a sposare fino in fondo questa protesta, mi chiedo, acidamente, quanti di questi precari storici abbiamo vinto un concorso, in quanti possono esibire un curriculum scolastico strepitoso, in quanti sono stati solo illusi, in quanti utilizzano queste forme di protesta, a suo modo legittime, per spianarsi nel frattempo una carriera politica. Si accettano scommesse.