"Lo porteremo lontano | per farlo stare meglio" - Live Sicilia

“Lo porteremo lontano | per farlo stare meglio”

Lite in sala parto, il piccolo Antonio va via
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Il bambino che voleva soltanto nascere, adesso proverà a rinascere. L’agenzia Ansa ha battuto la notizia: “Abbiamo deciso di portare il piccolo Antonio all’ospedale Gaslini di Genova”. Lo ha detto Matteo Molonia, padre del bambino che ha avuto complicazioni durante la nascita mentre in sala parto avveniva una lite tra i medici che dovevano farlo nascere, nel Policlinico di Messina. “In questo reparto al Policlinico – prosegue Molonia – ci siano trovati molto bene e sono stati molto franchi con noi spiegandoci che cosa aveva avuto il bambino. Speriamo sia io che mia moglie che con il tempo il piccolo Antonio possa stare meglio. La prossima settimana faremo una conferenza stampa per spiegare tutte le nostre ragioni”.

Potrebbe sembrare un arrivederci, in realtà è già un addio nel cuore, se non nei passi che sanno sempre tornare indietro. I genitori di Antonio lo affideranno a un’altra cicogna, a un altro destino, a un altro ospedale. Nel frattempo pregheranno. Giungeranno le mani e mormoreranno le parole della fede perché il figlio sia liberato dal rischio delle ischemie, affinchè quell’assurda gazzarra in sala parto che ne ha compromesso le funzioni diventi solo un brutto ricordo. Preghiamo che il male sia temporaneo, che i giorni possano aggiustare ciò che gli uomini hanno distrutto, che non ci siano traumi permanenti nella vita di un innocente. I medici si giustificano. L’assessore Russo parla di “razzismo mediatico”. Siccome queste cose succedono perfino altrove… Russo promette severità, inflessibilità. Arriva tardi, anche se non per colpa sua. La punizione giungerà sempre fuori tempo massimo, qualora vengano accertate responsabilità che a chi scrive appaiono evidenti. Bisogna lavorare per togliere il camice bianco dalle spalle degli indegni, per evitare che medici incompetenti, raccomandati e psicolabili varchino la soglia di una sala operatoria. E’ necessaria un’opera di feroce prevenzione.

Se la cicogna che accoglierà nel becco il fardello di Antonio, accompagnandolo fino ai confini di un’altra vita, non saprà liberarlo dalle spine del dolore, questa sarà una sconfitta difficile da dimenticare, un lutto di tutti. L’anima e l’immagine della Sicilia e della nostra sanità verranno giustamente sbrecciate dall’indignazione e dall’orrore. Certo, potrebbe succedere perfino a Busto Arsizio. Ma pensando alle ali spezzate di Antonio, il triste calcolo delle probabilità non ci consola nemmeno un po’.


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