Caro ministro, ora che dice? - Live Sicilia

Caro ministro, ora che dice?

L'aggressione al tifoso siciliano
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Caro ministro Maroni,

Avrà saputo del ragazzo siciliano, residente a Brescia, aggredito a due passi dallo stadio Rigamonti per una questione di accento e pronuncia. Bé, se non ha letto Livesicilia, forse no. Gli altri giornali hanno liquidato il fatto in poche righe. Ormai siamo assuefatti a una dose minima di violenza. Un innocente massacrato a calci e pugni è un dato quasi accettabile, è un prezzo tollerabile, è un’inezia che mette tenerezza. Livesicilia, il quotidiano per cui scrivo, ha scelto l’apertura per raccontare la storia. O sono pazzi loro, o sono pazzi gli altri.

Ma vede, Egregio Bobo, non le scriviamo per intrattenere lei e la sua barbetta arguta su dispute etiche ed editoriali. Le scriviamo per dirle che in quell’aggressione lei è in qualche modo indirettamente e innocentemente coinvolto. No, non afferri il suo vecchio codice, non metta mano alla querela. Ci ascolti e vedrà che il ragionamento le parrà, alla fine, pregnante, ancorché aspro come le note del suo simpatico e ribaldo sax.

Noi non la critichiamo nemmeno per la fregnaccia della tessera del tifoso. Intorno agli stadi la violenza impazza, continua a fiorire. Se la sua coscienza ministeriale è tranquilla, dorma pure il sonno del giusto. Ha presente la dinamica dei fatti del Rigamonti come è stata raccontata? Il ragazzo è stato accoltellato “per l’accento siciliano”.

Ma non siete stati voi leghisti, Caro Maroni, a dipingere i siciliani come la sentina di ogni vizio, alla stregua di profittatori e incaprettatori del popoloso Nord, raccontando oltretutto le cose a rovescio? Non siete voi che, a Sud di Roma ladrona, avete tracciato una linea di confine, le colonne d’Ercole della civiltà settentrionale ben rappresentata dall’Umberto di Cassano Magnago, un politico in fase di rottamazione corporea, tenuto in piedi dall’odio e dalle parolacce? Non sono quelli come voi gli spiritosoni delle barzellette sugli immigrati travestiti da leprotti? Non siete voi,  sempre voi, la superficie levigata di un rozzo razzismo padano, della paura e dell’idiozia xenofoba che alligna nelle valli bergamasche?

Ecco perchè la riteniamo in senso lato coinvolto, e in senso proprio innocente,  Signor Ministro. Lei saprà pure suonare simpaticamente il sax e sarà sicuramente un uomo perbene. Tuttavia il veleno leghista – di cui lei porta la bandiera – ha intossicato la parte migliore dell’Italia e ha appiccato l’incendio nella zona peggiore. Oggi, se uno accoltella un meridionale potrà sempre – magari incoscientemente – affermare di essersi ispirato al vostro più attrezzato intellettuale, il Borghezio, l’invasato dell’urina di porco in terra musulmana.
Ieri un accento diverso era una ricchezza, un sinonimo di curiosità, viaggi e posti lontani. Ora è il preludio di un vile massacro.


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