"Appunti di viaggio"| per la mostra su De Andrè - Live Sicilia

“Appunti di viaggio”| per la mostra su De Andrè

di Gianmichele Taormina

Eppure, paradossalmente, c’è qualcosa di antico e di tradizionale nella bella mostra dedicata a Fabrizio De Andrè. Mostra ben inteso, modernamente telematica, ricca di escamotage tecnologici (touchscreen, dischi magnetici, tavole interattive, proiezioni di spartiti e di “anime salve” – anzi salvate). Supporti che a Palermo sbucano inaspettati tra le stanze dei padiglioni dell’ex Deposito Locomotive di Sant’Erasmo con continui riecheggiamenti alla poesia e ai vari paesaggi interiori del grande cantautore ligure.

Oltre alla mostra palermitana (già esposta a Genova, Nuoro e Roma), giusto ci pare soffermarci sull’importante catalogo dato alle stampe dalla Silvana Editoriale. Un curatissimo booklet di 127 pagine (a firma di Vittorio Bo, Guido Harari e Studio Azzurro), che descrive i vari ambienti dell’esposizione di De Andrè e appunto le varie stanze che, colte nel loro insieme, catalogano l’ampia “scrittura” deandreana: dalle storie ordinarie di provincia al tracollo culturale della civiltà, alla guerra. Dal disagio (e dall’impegno) politico (o anarchico), ai racconti di uomini e donne che ad un tratto si materializzano nei tarocchi e nelle pareti. Piero, Marinella, Tito e Bocca di Rosa, Teresa e il gay Fernandino di Princesa. Personaggi che tutti abbiamo immaginato e poi toccato con mano all’ascolto delle canzoni dell’immenso Faber.

Ed è lo stesso De Andrè a raccontarli nel catalogo, a descriverli minuziosamente o a punzecchiarli fino a farci condividere la loro peculiare caratterialità e la loro ricchezza come parte integrante delle loro storie. Corpus centrale del catalogo è inoltre “Il Lampo nell’Orecchio”, capitolo dedicato alla discografia essenziale pubblicata da De Andrè. Ad opera dell’autorevole critico musicale Riccardo Bertoncelli, nel libretto viene tracciata una mappa con le relative recensioni dei dischi fondamentali incisi dal cantautore genovese. Quelli da portare sull’isola deserta (Tutti Morirono a Stento, La Buona Novella, Non Al Denaro non all’Amore ne al Cielo, Storia di un Impiegato, Rimini, Crêuza de Mä, Le Nuvole e Anime Salve).

Il microcosmo lirico e gli affollati paesaggi di De Andrè, i soffusi ritmi caratteriali del cantautore, vengono poi scardinati, analizzati e setacciati da amici, ammiratori e critici del Maestro. Il catalogo ospita infatti, oltre alle belle foto presenti, interventi di Michele Serra, Vincenzo Mollica nonché del compianto Edmondo Berselli. Voci “dal di fuori” che raccontano anche di dialoghi privilegiati con Faber. Episodi intimi e personali che poi si traducono nella rievocazione biografica di un De Andrè nascosto e interiore. Ma anche di visioni e commenti personali che testimoniano la poliedricità e la rigorosa sensibilità dell’artista.

Ultimo e conclusivo capitolo del catalogo è la testimonianza toccante e inedita della compagna Dori Ghezzi. Racchiusa in diversi paragrafi, la cantante brianzola diversifica i vari momenti di vita trascorsi con Fabrizio, i vizi e le virtù, il rapporto con gli amici (e tra di essi quelli con Fernanda Pivano e Ivano Fossati), il suo rapporto con l’alcol, il rapimento in Sardegna. In definitiva un libro essenziale che, accompagnato alla Mostra su De Andrè (a Palermo c’è tempo sino al 10 ottobre per visitarla), completa la conoscenza dell’opera di uno dei più grandi e rilevanti autori dell’intero Novecento italiano.

Gianmichele Taormina


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