La scomunica del centrosinistra - Live Sicilia

La scomunica del centrosinistra

Dal blog di Miccichè
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Miccichè non firma. Ma la riflessione – un atto di scomunica del centrosinistra – appare sul suo blog. Dunque è farina del suo sacco. Si legge: “Il vento delle riforme spira forte in Sicilia: tra proclami, azioni concrete e progetti per il futuro è evidente come si avverta la necessità d’incentrare l’attività politica di chi governa sul cambiamento radicale del sistema Sicilia; non solo di chi governa, ma anche di chi non governa, stando alle dichiarazioni e alle prese di posizione che da mesi provengono dalle “bocche riformiste” della sinistra siciliana.

Tuttavia, del tutto stridente con tale afflato riformatore bipartisan è proprio l’atteggiamento della sinistra siciliana, che ha deciso di abbandonare il suo fondamentale ruolo di opposizione, che in democrazia non vuol dire sic et sempliciter essere minoritari, bensì essere i nobili tutori delle minoranze, garantendosene la rappresentanza. Un ruolo di straordinaria rilevanza pluralista, che diventa fondamentale, indispensabile prorprio quando si parla di riforme. Le riforme tanto più sono giuste quanto più ampiamente sono condivise! Ciò che, in fin dei conti, sta avvenendo in Sicilia, con il Lombardo ter, la cui sopravvivenza non a caso viene auspicata da più parti.

Ma in Sicilia sembra che quel ruolo (puntualmente assegnato da quegli elettori che, pur se in minoranza, hanno parimenti diritto ad essere rappresentati) nessuno che ne sia effettivamente titolato lo voglia più assolvere; e si assiste da mesi allo stillicidio patetico dei tentativi “ribaltonisti” da parte di chi apprezza così tanto il potere da disprezzare in egual misura il dovere di stare all’opposizione, di essere l’avamposto democratico di quei siciliani che non hanno votato per questo governatore e per questa maggioranza.

Ecco che appare opportuno spostare la prospettiva del dibattito politico odierno. Mettendo da parte la questione governo dei tecnici (ampliamente dibattuta), va comunque considerato il depauperamento ideologico e culturale del Centrosinistra siciliano, erede fedifrago del post comunismo da prima repubblica, figlio in fasce del veltronismo all’americana, che ha fatto in fretta a dimenticare la genesi politica del Pd e ha saputo trasformare il virtuoso “yes we can” in un utilitaristico machiavellismo, in cui pur di arrivare al potere tutto è concesso, anche tradire il mandato elettorale e dire ai propri elettori che quel ruolo di opposizione lo ha proprio stufato.

E la senatrice Finocchiaro? Chissà cosa pensa di questa smania del suo segretario regionale di essere sostenitore politico del governo Lombardo? E gli elettori del Pd? Chissà cosa pensano di questo ping pong in politichese? Comprenderanno mai le ragioni di chi un giorno sì e l’altro pure dice di essere, come loro, incompatibile con Miccichè e Berlusconi e poi però vuole usurpare il loro posto e rappresentare quella maggioritaria fetta d’elettorato siciliano che non gli appartiene, mischiando diverse carte in unico arruffato mazzo?

E’ una tensione al trasformismo distorto, forse geneticamente ereditato da un lontano depretismo, che oggi più che mai appare funzionale a qualcuno piuttosto che a qualcosa: al nuovo attaccapanni in tanti oggi si dicon pronti ad appendere il proprio cappello. Per fortuna, non chi guarda al mandato elettorale come all’unica possibile, legittima investitura e non è disposto ad alcuna promiscuità politica”.

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