“Ciò che è più significativo nell’intercettazione del colloquio tra Totò Riina e suo figlio in carcere e rilanciata dall’Espresso è che Riina non nega che il papello esista”. Lo ha detto Massimo Ciancimino oggi a Pisa a margine della presentazione del suo libro, scritto insieme a Francesco La Licata, “Don Vito. Le relazioni segrete tra Stato e mafia nel racconto di un testimone d’eccezione” (Feltrinelli). “E’ la seconda volta che ne parla di questo papello – ha aggiunto Ciancimino – e dice solo di non averlo scritto. Non nega però che esista. Del resto anche mio padre ha sempre detto che Riina non sarebbe stato in grado non solo di scriverlo ma neppure di mettere in piedi una trattativa del genere”.
Ma come Riina baciava e incontrava Andreotti a casa di Lima e non sarebbe stato in grado di scrivere il cosiddetto papello ? ma finiamola….Riina aveva fior di servitori dal Massone Mandalari, a Siino, dai Sansone agli avvocati e medici …la trattativa era solo la continuazione di accordi che dal dopo guerra la mafia ha intrattenuto con il Governo e la DC soprattutto, con i servizi USA e la massoneria nazionale e internazionale….lo IOR e chissà quanti altri potenti soggetti…..