La visita del Papa a Palermo|Tra ritardi e disorganizzazione

Mentre i giorni che mancano all’arrivo del Papa a Palermo diminuiscono, le difficoltà organizzative che l’amministrazione si ritrova ad affrontare vanno moltiplicandosi. Adesso ci si sono messe anche le autogrù: troppo poche quelle che l’Amat può mettere a disposizione, solamente dodici sulle trenta  che occorrono. Sono undici i chilometri che il Papa percorrerà il 3 ottobre, attraversando le vie cittadine. Ma il divieto di parcheggio non interesserà solo quelle: anche le corsie laterali di via Libertà e via Crocerossa, via Lincoln e via Dante. E l’Amat, ad ora, non è in grado di garantire il servizio di sgombero. Non se ne potrà occupare la Protezione civile, e l’assessore al Centro Storico Maurizio Carta vede una soluzione nel possibile coinvolgimento dei privati. Poi c’è anche la questione dei dossi in via Libertà con il prefetto Giuseppe Caruso intenzionato a rimuoverli da una parte, e il Comune dall’altra, che riuscirà solamente ad abbassarli. Dall’ Amia, che si occuperà dei lavori e che non ha ancora ricevuto l’ordinanza, hanno già messo le mani avanti: “Non crediamo di farcela a finire in tempo”.  Se l’assessore alle manutenzioni Sergio Rappa incalza con un “Dobbiamo Farcela”,  proprio all’interno della macchina organizzativa iniziano a sorgere i primi problemi.  Magda Di Liberto, vice capo di gabinetto del sindaco, era stata incaricata dallo stesso Cammarata di occuparsi dell’organizzazione dell’evento. I soggetti che ruotano attorno alla riuscita del tre ottobre , però,  sono aumentati nel percorso, includendo anche dirigenti e tecnici delle ex municipalizzate. Un dialogo difficile, dunque, per Palazzo delle Aquile, che adesso va rincorrendo soldi e tempo.