Rush finale per Lombardo | L'incognita è Misuraca - Live Sicilia

Rush finale per Lombardo | L’incognita è Misuraca

Il totonomine del "quater"
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  Rush finale per la nascita del Lombardo quater. Domani il governatore si presenterà all’Ars con la nuova compagine e il nuovo programma e nelle ultime 24 ore gli sherpa sono al lavoro per limare gli ultimi dettagli nella composizione della giunta. L’ultimo nodo significativo da sciogliere riguarda la permanenza della pattuglia che fa riferimento a Dore Misuraca. La volontà di restare nela partita ci sarebbe, c’è da risolvere un problema di poltrone. Misuraca nella precedente giunta aveva piazzato Gaetano Armao, che si è spostato col tempo sempre più verso Lombardo. Oggi, quindi l’ex forzista chiede di esprimere un altro nome. C’è però un oggettivo problema di spazio in giunta. Stamattina Misuraca incontra Pippo Scalia, plenipotenziario di Fini in Sicilia (i deputati di Misuraca potrebbero confluire all’Ars nel gruppo di Futuro e libertà) e poi ci sarà il faccia a faccia definitivo con Lombardo. Il termometro segna comunque l’accordo più probabile della rottura.

Quanto alla strutture della nuova giunta, a parte l’incognita Misuraca, è ormai delineata con chiarezza. Restano i tecnici Gaetano Armao (che potrebbe passare, suo malgrado, dai Beni culturali al Bilancio), Caterina Chinnici e Massimo Russo. Restano anche i tre tecnici di area Pd: Pier Carmelo Russo (vicino ad Antonello Cracolici), Marco Venturi (espressione di Beppe Lumia) e Mario Centorrino (gradito a Francantonio Genovese e alla sua corrente Innovazioni). Al Pd dovrebbe spettare solo un altro asessore. Ed è aperta una corsa tra le varie anime del partito per accaparrarselo. Innovazioni punta, come anticipato da livesicilia, sul giuslavorista palermitano Agostino Equizzi, dato per favorito. Un altro nome è quello dell’economista palermitano Salvo Cincimino, che col segretario Giuseppe Lupo condivide l’appartenenza all’Opus Dei. Ma sarebbe attivissimo nelle ultime ore anche il tandem Mirello Crisafulli-Angelo Capodiscasa, per ottenere un posto per un’anima del partito fin qui rimasta fuori dai giochi.

L’ottava e la nona casella sono appannaggio dei finiani, coi quali è stato chiuso l’accordo per tenere Nino Strano al Turismo e affidare l’agricoltura al giovane dirigente Gianmaria Sparma. Il decimo posto a tavola è stato assicurato all’Api. Ma il nome di Egidio Ortisi, candidato del partito di Rutelli, ha scatenato molti mal di pancia. Ortisi, ex Ppi, è infati un politico “puro” per quanto fuori dal Parlamento, e un suo ingresso in giunta alimenterebbe gli appetiti di altri politici di carriera attualmente appiedati. In alternativa, i rutelliani piazzerebbero in giunta Uccio Messineo, docente di Economa e Statistica all’Università di L’Aquila.

La casella numero undici spetta all’Udc, che si appresta a formalizzare la scissione tra i cuffariani di Saverio Romano, migrati alla corte del Cavaliere con la promessa, secondo i quotidiani nazionali, di un posticino da sottosegretario o addirittura da ministro, e i casiniani di rito ortodosso, guidati da Gianpiero D’Alia. In questi giorni si è scritto che il loro uomo in giunta sarebbe stato un messinese, ma non sarà così. L’assessore in quota Udc verrà da Palermo o da Caltanissetta, aree dove i centristi sono interessati a ricostruire dopo l’addio di Romano e Maira.

Resta il dodicesimo e ultimo posto. Che sembrerebbe cosa fatta per Antonio Scavone, manager dell’Asl di Catania espressione diretta di Raffaele Lombardo. Per far posto a un uomo di Misuraca, il governatore dovrebbe sacrificare la sua poltrona, magari piazzando un tecnico a lui vicino e gradito anche all’ala di Misuraca. Rimangono 24 ore per trovare la soluzione.


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