Durante le febbrili trattative per giungere al quarto governo Lombardo, la Regione ha avuto il tempo di nominare un nuovo consulente. Anzi, uno vecchio, con incarico in scadenza e subito rinnovato. Si tratta di Biagio Semilia, già consulente del presidente della Regione per la “promozione della tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni”. Un incarico da 12.437,98 euro valido dal 18 maggio al 31 agosto 2010. Dal primo settembre Semilia è scaduto dall’incarico (come la gran parte dei consulenti nominati da tutti gli assessori). Per lui è però scattata la proroga: la “conferma dell’ incarico su promozione della tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni” è stata estesa fino al 31 dicembre 2010 con altri 14.632,92 euro a carico della Regione.
Incarico confermato, quindi, ma con una mansione differente. Semilia, da semplice consulente, passa a “esperto” incaricato dal presidente della Regione: un ruolo, questo, che non prevede come quello di consulente della presidenza la competenza “in materie giuridiche, economiche, sociali o attinenti all’attività dei singoli rami di amministrazione”. Semilia è amministratore della Server Studio, già partner (con la società Ulisse) del progetto Livesicilia, amministratore della società che ha creato questo sito, poi dimessosi proprio per avere “mani libere” nei suoi rapporti con la pubblica amministrazione. Semilia, recentemente, è stato citato dal settimanale L’Espresso come protagonista di un giallo informatico: il libro del ministro Brunetta , “Rivoluzione in corso”, sarebbe stato promosso utilizzando un database di quasi 100 mila indirizzi mail raccolti senza il consenso preventivo degli interessati.
Che l’informatica sia la nuova mucca da mungere per ottenere quattrini lo dimostrano non solo questa vicenda, ma anche e soprattutto l’esistenza di una società regionale (Sicilia e – servizi) che costa milioni e milioni di euro alla Regione e non risponde a nessuno sui risultati reali della sua azione, nonchè tutta l’esistenza di una vasta “nebulosa” di uffici regionali di supporto e indirizzo variamente denominati, ma che contengono sempre il magico riferimento all’informatica, e che si occupano di tutto, dalla semplice fornitura di cartucce per le stampanti alla stesura di “pareri tecnici” sui progetti e sui programmi di informatizzazione presentati da “Sicilia e – servizi”, sui quali forse converrebbe prestare un pò più di attenzione per quanto riguarda i costi del loro funzionamento e la loro reale utilità.
Questo giornale diventa sempre più una fabbrica di fango. Probabilmente dimentica che esiste solo grazie alle capacità e alle competenze di Biagio Semilia. Triste vedere come divergenze di vedute si trasformino rapidamente in una sorta di linciaggio mediatico. Grazie a Cuffaro molti di voi hanno campato e malcelate le vostre simpatie. A differenza vostra, Semilia è un professionista non legato alle sorti di uno o dell’altro politico di turno.
Quella che lei legge è pura cronaca. Noi abbiamo una storia di pubblicazioni sulle consulenze, abbiamo una linea che ci impone di raccontare ai nostri lettori come vengono spesi i soldi pubblici. Si vada a riprendere i nostri articoli “contro” Cuffaro, “contro” Miccichè, “contro” Lombardo, “contro” il Pdl. E lì rintraccerà la nostra vera vocazione che è equidistanza critica rispetto al potere. Nessuno ha messo in discussione la persona e il ruolo del signor Semilia. Abbiamo solo annotato un fatto che ha rilevanza pubblica. E penso – caro Leonardo – che il suo approccio veramente volgare la qualifichi e disperda ogni ragione – ove mai ce ne fosse – nel suo intervento farcito di insulti. Saluti.
Ps. Questo giornale esiste innanzitutto perché c’è un direttore capace seguito da una redazione appassionata
Dott. Puglisi la stimo e la seguo, ma questa volta ha toppato. Anche lei, come ormai molti giornaliisti devono sottostare al volere del suo editore. Mi faccia capire dove sta la notizia in questo articolo.
È palese un livore da parte del suo editore nei confronti del professionista citato nell’articolo. Sono sicuro che questo è un articolo sotto dettatura, solo per screditare. Me ne dispiaccio. E soprattutto per il suo lavoro. In una regione piena di gente senza merito ma che occupa imporatnti posti di potere e con grandi compensi il suo editore le ordina di scrivere questo articolo mettendo insieme ritagli solo per attaccare.
Dott. Puglisi lei merita molto di più. Non si bruci prestandosi agli umori del suo Foresta.
Orsù, è chiaro che quest’articolo è scritto ad hoc. Tenuto per più giorni, posizione rilevante. I lettori, spettabile Puglisi, non sono assimilatori passivi di ciò che gli è propinato.
Ci conosciamo poco Stefano. Io non ho mai pubblicato nulla sotto dettatura. Mai. E le assicuro che quando la convivenza col mio editore è diventata per me lesiva della mia dignità, me ne sono andato. Sempre. D’altra parte, vorrei ricordarle che il dottor Semilia è stato anche protagonista di un pezzo di un noto settimanale nazionale. Pure loro scrivono sotto dettatura del diabolico direttore Foresta? Mi permetta altre due precisazioni: i miei sentimenti personali nei confronti del dottor Semilia non sono affatto negativi, dunque nessuna rivalsa da parte mia, ammesso che io abbia mai usato il mio “potere” per le rivalse. La seconda: noi facciamo un quotidiano in condizioni ottimali. Non ho mai avuto un direttore liberale come Francesco Foresta. Abbiamo un rapporto dialettico di confronto anche aspro reciprocamente soddisfacente. Lei potrà pensare che io suoni il violino per ingraziarmi il mio direttore, ma ci conosciamo poco e non ne ho bisogno perché la mia storia professionale parla per me. Tuttavia, le assicuro che Livesicilia è il posto ideale per un giornalista libero. Cordiali saluti.
Passivi? I nostri mai. Per il resto vale la risposta a Stefano. Ps. Però è pure vero che nemmeno i lettori sono sempre disinteressati. Talvolta non sono migliori delle trame che immaginano.
Capisco che, forse, abbiamo toccato qualche nervo scoperto. Biagio Semilia è un valente professionista, è stato nostro partner in questo progetto editoriale, è consulente del presidente della Regione Raffaele Lombardo riconfermato – unico caso – proprio nei giorni della convulsa nascita del governo quater. Sono fatti. Che vanno raccontati. Come abbiamo scritto delle altre consulenze elargite dal governatore e dai suoi assessori. Perchè avremmo dovuto tacere? Perchè Semilia è stato nostro socio? L’essere nostro amico non significa nascondere le notizie. Se ne è accorto lo stesso Semilia. Che, forse anche per questo, ha deciso di scegliere altre strade.
Quindi Leonardo per te sarebbe una sorta di metodo Boffo alla palermitana…e come potrebbe chiamarsi? Propongo (mascherando caratteri per pudicizia) il metodo Boffa n’ta ******a. 🙂 Ma smettila, i fatti vanno raccontati.
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà a “Livesicilia” per la strumentalità e la volgarità degli attacchi ricevuti.
Il merito del problema comunque prescinde dalla persona del Dott.Semilia, e attiene all’uso spregiudicato della Pubblica Amministrazione per “piazzare” consulenti, esperti e professionisti variamente denominati e la cui unica decisiva referenza professionale consiste nell’essere vicini al politico di turno.
Occorrerebbe una rigorosa verifica dei requisiti professionali di tutte le persone che rivestono incarichi retribuiti con il denaro pubblico e un preventivo accertamento della reale mancanza di personale interno in grado di svolgere le stesse mansioni ad un costo di gran lunga inferiore.
Esistono le norme che impongono questi adempimenti, il problema è farle applicare e rispettare da tutti, potere politico incluso.
Siamo sicuri che per “promuovere la tecnologia dell’informazione e della comunicazione” sia necessario retribuire profumatamente un soggetto esterno, in presenza di una società come “Sicilia e -Servizi” e di decine e decine di dipendenti regionali in servizio presso uffici che si occupano a vario titolo di Informatica?
Grazie
A me piacerebbe conoscere l’output di tali onerose consulenze…
Smettiamola, gridare allo scandalo per 14.000,00 €. Preoccupiamoci di altro, queste cifre i siciliani le fanno passare…
ma non penso che siano uno scandalo 14.000 €, ma il fatto che i contratti siano rinnovati in continuo …. non serviranno mica per finanziare le nuove testate giornalistiche online che da qualche settimana fanno da cassa di risonanza del “governatore” ????? http://www.blogsicilia.it/
Non entro nel merito dei contratti e delle assegnazioni da parte della PA di cui non si danno complete e precise informazioni (è facile gridare cifre e accostarle a sarcastiche spiegazioni per suscitare sdegno ad una veloce lettura), però mi sorge un dubbio di tipo etico/deontologico.
Mi sembra che il metodo sia sempre lo stesso, inizialmente chi serve viene trattato con tutti i riguardi, poi all’improvviso per qualche strano motivo, si comincia a demonizzare la persona, ciò che fa e come si comporta, ma prima vorrei porre qualche domanda:
1.Quali sono i rapporti attuali tra LiveSicilia e Semilia?
2.Sono cambiati rispetto al momento in cui era “..amministratore della società che ha creato questo sito,..”?
3.Se sono cambiati per quale motivo?
4.Sicuramente voi, attenti e obiettivi giornalisti, avrete indagato bene prima di affidarvi a qualcuno per mettere online una delle fonti del vostro guadagno…oppure in quel momento faceva comodo così?
5.Mi indicate il link dell’articolo in cui avete scritto della storia del libro di Brunetta e del supposto SPAM (è stato alla fine risolto questo benedetto “Giallo Informatico” o no?), o forse in quel momento non avete scritto nulla? Se non c’è nulla come mai, non era una notizia o non serviva o non conveniva?
Sarebbe carino ricevere delle risposte chiare e precise, non voglio fare l’avvocato di nessuno ma il tono del vostro articolo mi sembrava del tipo: “Sì, era un nostro amico ma abbiamo scoperto che è cattivo solo adesso e che qualche tempo fa ha fatto pure un’altra cosa brutta”, ricorda un sistema ben rodato dai media nazionali rimaneggiato alla carlona…
Siamo abituati a parlare chiaro. Sempre. Non guardando in faccia a nessuno. Ecco quindi le risposte, immediate.
1) Il signor Semilia si è dimesso dalla carica di amministratore di Livesicilia.it in data 11 gennaio 2010 Il 13 luglio 2010 la società Novantacento ha acquistato l’intero capitale della società Livesicilia.it srl divenendone unico proprietario;
2) I rapporti non sono cambiati. Ognuno ha deciso autonomamente la strada da intraprendere. Il signor Semilia ha creato con la sua società – la Serverstudio – un’altra testata regolarmente registrata al tribunale, noi proseguiamo l’avventura di Livesicilia.
3) E’ in atto un contenzioso con la Serverstudio che rivendica la titolarità del dominio livesicilia. E’ una querelle che non credo interessi i lettori e che non sposta di un centimetro la nostra linea editoriale. Ciò significa che se anche il contenzioso non ci fosse stato, la notizia della consulenza di Semilia l’avremmo data lo stesso, come abbiamo data quella sugli altri consulenti nominati dalla Regione
4) Proprio perchè siamo attenti e obiettivi abbiamo scelto come nostro partner una società riconosciuta tra le più affidabili dal punto di vista della creazione di siti web e della relativa manutenzione. Purtroppo per noi (e per gli altri soci) di guadagni non se ne sono visti granchè. Ma a distanza di oltre un anno e nonostante il contenzioso di cui abbiamo parlato rifarei le scelte iniziali, perchè lo staff che il signor Semilia ha messo a disposizione della Livesicilia in qualità di socio e amministratore, ha garantito sia il regolare funzionamento del sito sia un rapporto professionale e umano da non trascurare.
5) La storia del libro di Brunetta è stata pubblicata da L’Espresso e l’abbiamo ripresa come riprendiamo abitualmente le notizie pubblicate da altri giornali e periodici. Non pubblichiamo a gettone o a convenienza, stia tranquillo. Le faccio un esempio: siamo tra le poche testate ad aver dato notizia del coinvolgimento del presidente del Senato Renato Schifani nelle nuove indagini scaturite dalle rivelazioni di Gaspare Spatuzza. Lo abbiamo fatto riprendendo i numerosi articoli de Il Fatto Quotidiano. Non le sfuggirà che la presidenza del Senato è l’istituzione che sta patrocinando il Festival della Legalità che il nostro gruppo editoriale sta organizzando dal prossimo 4 ottobre. Secondo il suo ragionamento avremmo dovuto tacere le notizie su Schifani perchè il Senato è nostro partner in un progetto?