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LiveSicilia.it / Cronaca / “Un segno per padre Puglisi”

“Un segno per padre Puglisi”

L'appello
di Redazione
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“Diamo un segno. Padre Pino Puglisi Martire”. E’ questo il titolo dell’iniziativa “bipartisan” promossa da Davide Faraone, consigliere comunale di Palermo, insieme a don Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano a Brancaccio, giornalista, Maurizio Artale, presidente del centro Padre Nostro, la giornalista Alessandra Turrisi, la regista Beatrice Monroy e il giornalista Francesco Palazzo, che intende sollecitare Benedetto XVI nel riconoscimento del martirio di Don Pino Puglisi.

“Partendo dalla lettera che, alcuni mesi fa, 13 associazioni cattoliche della città hanno indirizzato al Papa, per chiedergli un’accelerazione del processo di beatificazione del parroco di Brancaccio, e a pochi giorni dalla visita del Pontefice a Palermo, ho creduto doveroso – dice Faraone – impegnarmi io, insieme a tanti altri, in questa battaglia che non può che essere “bipartisan”, e cioé che deve mettere insieme tutti indistintamente: laici e cattolici, politici e società civile, lavoratori e disoccupati. “Insomma – continua – tutti quelli che pensano che la beatificazione di Don Pino possa essere un “segno” forte contro la mafia e il giusto riconoscimento dell’impegno di un figlio di questa città assassinato perché amava la giustizia e la libertà e voleva cambiare Palermo”.

“Sarebbe un segnale importante – conclude Faraone – se, a 17 anni dall’anatema che Giovanni Paolo II lanciò contro la mafia nel 1993, Benedetto XVI, da Palermo, desse a questa terra un segno forte di speranza”. A partire da oggi, per tutta la settimana, si potrà sottoscrivere l’appello all’indirizzo: http://diamounsegno.wordpress.com; ai banchetti che si organizzeranno nelle principali piazze di Palermo e al Foro Italico, durante la Messa del Papa di domenica 3 ottobre.

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I promotori dell’appello, insieme alle 13 associazioni cattoliche, incontreranno i cittadini venerdì 1 ottobre 2010, alle ore 16, a Sala delle Lapidi, Palazzo delle Aquile – Palermo. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta su internet sempre sul sito http://diamounsegno.wordpress.com

Tags: padre puglisi · palermo · papa

Pubblicato il 26 Settembre 2010, 00:47
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Commenti
  1. vittorio 11 anni fa

    Completiamo la proposta ,l’abbattimento del 50% delle indennità degli eletti dal popolo alla memoria del martire Padre Puglisi.Dimostriamo la vera fede.

    Rispondi
  2. Enzo Sciamè 11 anni fa

    Padre Pino Puglisi Martire. Il giusto, doveroso riconoscimento ad una persona straordinaria che pagò con la vita il sogno di una città aperta, dignitosa, libera. Per tutti.

    Rispondi
  3. Roberto Puglisi 11 anni fa

    Caro Enzo, bentornato. Era un po’ che non si faceva sentire e c’è mancato. Saluti affettuosi

    Rispondi
  4. bennj 11 anni fa

    ci dovrebbero essere centinaia di sacerdoti come p. puglisi ,ma no perche sia morto ma per il segno che ha lasciato che ha dato e per le opere di carita e misericordia che ha fatto ,cosa che oggi molti sacerdoti ancora devono capire ,io purtroppo vivo fino a oggi di carita e elemosina davanti le chiese e quando un sacerdote mi risponde io che ci guadagno ditemi voi in che mondo viviamo .percio bisogna esaltare la figura e la persona di p. puglisi e i primi i vescovi dovrebbero prendere esempio.

    Rispondi
  5. Antonio Beccadelli 11 anni fa

    C’è qualcosa di cannibalico in una comunità – sia essa la Chiesa, la Magistratura, il mondo imprenditoriale… – che prima non sa/non vuole difendere un suo esponente e poi ne esalta le doti dopo che quest’ultimo è stato ammmazzato dalla Mafia.

    Nel caso di Don Pino Puglisi – l’ho conosciuto, apprezzato e frequentato piuttosto spesso, ma non oso dire d’essere stato suo amico – la Chiesa (solo quella gerarchica?) a parte la palese, incredibile scelta di non costituirsi parte civile al processo per l’omicidio del Buon Pastore di Brancaccio diede prova, nei fatti, di estraneità alla “battaglia evangelica” di “Treppì” (mai è stato chiarito, ad esempio, se veramente l’allora cardinale Pappalardo rifiutò d’incontrare Pino Puglisi pochi giorni prime che questi venisse assassinato).

    Ed ora che senso avrebbe la beatificazione di Padre Puglisi? Una appropriazione delle (individuali) virtù civili e e religiose di Don Pino per renderle patrimonio, indifferenziato, di tutta la Chiesa?

    Molti antropofagi – è circostanza nota – mangiavano i corpi dei loro nemici uccisi per introiettarne (fisicamente!) il valore da costoro mostrato nella lotta; una forma, insomma, sia pure discutibile, di rispetto postumo.

    La beatificazione di “Treppì” ha, invece, solo l’aspetto cruento del cannibalismo: la fagocitazione pura e semplice. Fare di Padre Puglisi un “santino” – magari con miniagiografia a tergo – non è rendergli onore; è irregimentarne e sterilizzarne le idee, le azioni e finanche la memoria.

    Rispondi
  6. tommaso 11 anni fa

    solo i giusti pagano con la vita la difesa delle loro idee e della giustizia.
    Padre Puglisi ne è l’esempio.

    Rispondi

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