Lombardo vara la nuova giunta | E in Aula la maggioranza c'è - Live Sicilia

Lombardo vara la nuova giunta | E in Aula la maggioranza c’è

22:30 L'Aula dell'Ars si è aggiornata a domani. Il Lombardo quater ha passato la prima prova a Sala d'Ercole, con l'ampia bocciatura dell'ordine del giorno presentato dall'opposizione e l'approvazione di quello della maggioranza. Dibattito aspro ma senza le punte da rissa dell'altra seduta. Lombardo si dice disponibile ad accogliere i contributi di tutta l'Assemlea e annuncia le deleghe. L'unica sorpresa rispetto alle previsioni riguarda Andrea Piraino, che non va agli Enti locali ma alla Famiglia.
Ars, dibattito sul governo. La diretta
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22:30 L’Aula dell’Ars si è aggiornata a domani. Il Lombardo quater ha passato la prima prova a Sala d’Ercole, con l’ampia bocciatura dell’ordine del giorno presentato dall’opposizione e l’approvazione di quello della maggioranza. Dibattito aspro ma senza le punte da rissa dell’altra seduta. Accuse di ribaltonismo da Pdl ed ex Udc, che se la prendono col Pd, profetizzandone la fine per mano di Lombardo e accusandolo di giocare la parte dell’utile idiota. I democratici dal canto loro sottolineano il fallimento del centrodestra, il tramonto del berlusconismo e spiegano di essere pronti a “sporcarsi le mani” al governo per senso di responsabilità. Via libera di Udc e Api, ok anche dai finiani tra i quali però emerge il dissenso di Carmelo Incardona. Lombardo si dice disponibile ad accogliere i contributi di tutta l’Assemlea e annuncia le deleghe. L’unica sorpresa rispetto alle previsioni riguarda Andrea Piraino, docente di diritto degli enti locali che non va agli Enti locali ma alla FFamiglia. La Chinnici, quindi, resta al suo posto.

22.25 Si vota l’ordine del giorno della maggioranza che esprime apprezzamento per il nuovo governo. Votano in 47, 46 i favorevoli. La nuova maggioranza c’è.

22.19 Nel conteggio dei voti manca quello di Lombardo che si lamenta: “Il pulsante non funziona”.

22.15 Non passa l’ordine del giorno presentato da Pdl e Popolari per l’Italia (cioè gli ex Udc) che bocciava il governo tecnico. Su 69 presenti votano in 68 (Cascio non vota), 26 i favorevoli, 41 i contrari: la nuova maggioranza tiene alla grande al primo banco di prova.

22.10 Lombardo annuncia misure a sostegno dell’agricoltura, annuncia anche interventi sulla Sanità per promuovere la prevenzione e illustra le deleghe. Armao va al Bilancio, Pier Carmelo Russo alle Infrastrutture, gli altri 4 tecnici uscenti restano al loro posto. Missineo ai Beni culturali, Piraino a sorpresa alla Famiglia, Sparma al Territorio, Tranchida al Turismo, Marino all’Energia, D’Antrassi all’Agricoltura.

21.57 “Si rischia un federalismo a due velocità”, dice Lombardo. “Il governo è composto da 12 tecnici che risponderanno a tutta l’Assemblea e a tuttti i siciliani”. Il governatore si dice aperto ai contributi dell’Aula per le leggi da approvare. Ringraziamenti per le forze politiche che hanno espresso il loro assenso “a questo programma riformista”.

21.52 Ecco la replica di Raffaele Lombardo, che la annuncia “brevissima”. “Negli interventi colti spunti che saranno tenuti in considerazione”. Il governatore glissa “sui toni e termini eccessivi” e si scusa per le sue reazioni dell’altro giorno.

21.50. D’Asero chiude con un ultimo intervento all’insegna della moderazione. Ma l’accusa di ribaltone, come tutti gli altri colleghi del Pdl, non se la risparmia.

21:40 Dopo che Rinaldi del Pd ha fatto notare che la seduta di stasera è stata più civile di quella dell’altra volta con un intervento pacato, tocca a Pippo G Gianni che torna sulla lite in Aula della seduta precedente. Lamenta la mancanza di attenzione per il lavoro, mentre “la gente muore di fame”. Poi definisce gli assessori “i dodici apostoli e in mezzo Giuda”.

21.20. Limoli-show: “Onorevole Lupo, tu che sei una persona compita, che ti presenti così bene, come farai a spiegare nelle piazze che ieri dicevi mai con Lombardo e oggi dici queste cose?”. Poi uno sketch su Anna Finocchiaro: “Con la mano poggiata sulla testa di Lombardo ha stabilito: ora è cambiato. Come Anna dei Miracoli”. Risate. “Onorevole Musotto, per me non c’è mai stata una sedia, uno sgabellino, sempre aggritta, ma mi piace, così mi tengo in linea”.

21.15 Vinciullo se la prende con chi ieri sosteneva Lombardo e oggi scopre che è “il male assoluto”. Pippo Limoli non resiste a rivolgersi a Cracolici, come sempre, ma si premura di pronunciare bene il suo cognome. Poi ricvendica il copyright della frase “Cu pirdiu vinciu e cu vinciu pirdiu”. E via con la storia del “tradimento del voto degli elettori”. Poi, il consueto riferimento alla sua Ramacca.

21:00 Il segretario del Pd Giuseppe Lupo parla di “autoribaltamento della maggioranza”: “Il Partito democratico sente la responsabilità di affrontare le emergenze della Sicilia”. Lupo rilancia il tema della doppia scheda alle elezioni amministrative e definisce il governo tecnico “adeguato e fatto di persone competenti”. Il vero ribaltonista? “E’ Berlusconi che ha usato i voti dei siciliani per favorire il Nord di Bossi”.

20.29. Francesco Musotto: “Una scelta coraggiosa quella di Lombardo, non semplice da comprendere. Diamo la nostra adesione convinta. Il presidente Lombardo è stato eletto con un grande consenso, ma si dimentica che il governo Lombardo sorge dopo un’interruzione traumatica. Abbiamo voltato pagina”.

20.15. Livio Marrocco: “Il presidente Lombardo sta varando un governo di alto profilo tecnico, con cui ci misureremo giorno per giorno. Incalzeremo la giunta”.  Questi i pnti di confronto indicati da Marrocco: il quoziente familiare, l’abolizione delle Province (il disegno di legge è stato presentato già nel corso della seduta di questo pomeriggio), la riforma degli appalti con attenzione, pertanto, sulle infrastrutture, e l’inserimento della Sicilia negli accordi bilaterali che il Governo Nazionale sta stipulando con la Libia.

20.07. Roberto Corona (Pdl) va giù pesante: “Lombardo è un caso clinico. E’ un uomo solo che promette e non mantiene”.

19.43. Affiora la stanchezza. Marianna Caronia si confonde: “Voglio mutuare il linguaggio dei giocatori di dama: questo è uno scacco matto…”.

19.28. Tocca a Bufardeci per i miccicheiani: “Nei numeri si tratta di un ribaltone. Il governo si è spostato nell’asse del centrosinistra”.

19.16. Parla Salvino Caputo. “La Sicilia non merita un incantatore di serpenti. Cracolici non capisco se lei contende al presidente della Regione la palma dell’incantatore di serpenti o della piccola vedetta lombarda. I risultati del governo delle riforme sono sotto gli occhi di tutti. La Sanità è allo sfascio. La situazione dei rifiuti è peggiorata. La Sicilia è allo sbando, questo governo è una cassata indigesta”.

19:10 Falcone del Pdl continua nell’attacco del suo partito a Lombardo e al Pd. Dopo di lui ci sono in programma altri 15 interventi. Poi ci dovrebbe essere il voto degli ordini del giorno e la replica di Lombardo.

19:05 “Lombardo dice di avere gli stessi obiettivi del Pd? Lo dimostri, eliminando gli sprechi”, dice Barbagallo. “Non ci sono motivi per mutare il mio comportamento. Mi aspetto che ci sia un salto di qualità nei provvedimenti contro la crisi, in favore dei disoccupati e delle famiglie”.

19:00 Parla Franco Barbagallo del Pd, da sempre voce critica sull’abbraccio con Lombardo: “Non è una questione personale, sono mancati i risultati per i siciliani”. Barbagallo critica lo stallo amministrativo dovuto al pasticcio dei dirigenti esterni e cita la lettera di Paolo ai Tessalonicesi: “Non fanno nulla pur essendo sempre in agitazione”. Poi ricorda la sua proposta di legge per la riduzione del numero dei parlamentari regionali.

18:50 Formica ha finito, dopo aver dato dell’utile idiota a quelli del Pd. Per la cronaca, la citazione di livesicilia da parte di Cordaro è stata la seguente: “I tecnici di rito lombardiano, si sa, sono nati per obbedire. Dicono di non servire alcun padrone, ma quando il Presidente li chiama alla lavagna del sottogoverno scrivono puntualmente sotto dettatura. Si travestono da sceriffi intransigenti, ma poi bevono il calice della lottizzazione fino all’ultima goccia”.

18:40 Arriva Santi Formica (Pdl). Il dibattito continua, altro che finire con Mancuso. Richiama Mancuso che ha dimenticato il telefonino sullo scranno. E gli dà del “monello” per il vizio “di dire la verità”. Ancora bordate al Pd: “S’è venduto l’anima, gli elettori e la storia per mantenere la poltrona”.

18:36 Mancuso parla da un pezzo. “Manca solo che il Pd prenda Lombardo su quella sedia e lo porti in processione. Un diavolo era. In campagna elettorale gliene hanno detto di tutti i colori. Ora è un angelo custode”. Poi la profezia: “Lombardo distruggerà il Pd. Mi dispiace, onorevole Cracolici, per la storia del suo partito e per i vostri elettori. Che premieranno quella sinistra coerente che non ha voltato la faccia agli elettori”.

18:30 “Da Lombardo non ho sentito una parola sulla mafia, sulle imprese, sulla gente che in questo momento muore di fame”, attacca Mancuso. “La doppia scheda elettorale? Perchè non farne quattro. A chi serve la doppia scheda? Agli agricoltori, al lavoro?”.

18:26 Mancuso del Pdl cita “Il consiglio d’Egitto” e rivela di averlo appena letto. Non è mai troppo tardi. Altra rivelazione: “Lombardo ha i baffi perchè ride sempre. Perchè riesce a metterci tutti nel sacco. E lei, onorevole Cracolici, è caduto nel sacco”. Il suo sarà l’ultimo intervento.

18:23 Cordaro rinfaccia a Lombardo il tradimento del voto dei cittadini. “Come dovremmo chiamare il presidente? Mistificatore? Bugiardo? Non mi interessa, lo diranno i siciliani”, ripete più volte nel suo discorso. E ricorda che il Pd non votò la riforma della Sanità, mentre Udc e Pdl la votarono. “Il cinismo del presidente Lombardo glil’ha divorata tutta la coscienza. Altrimenti non sarebbe potuto tornare da un uomo come Casini che pose un veto sulla sua nomina a ministro del Mezzogiorno nel 2005”, dice. E poi cita un pezzo di Giuseppe Sottile su livesicilia che accusa Lombardo e i suoi “tecnici” di lottizzazione.

18:13 Quando Cordaro inizia a parlare Lombardo si alza per “assentarsi un attimo”. Cordaro ne reclama la presenza e il governatore rimanda l’impellenza.

18: 08 “Siamo pronti a cambiare la Sicilia anche fuori dagli schemi tradizionali del bipolarismo”, annuncia Cracolici. Che poi, mentre dice che il Pd “è pronto a sporcarsi le mani”, battibecca con Innocenzo Leontini. Gli animi cominciano a scaldarsi. Ora tocca a Toto Cordaro, del neonato Pid, uno che ci va sempre giù abbastanza pesante.

18:05 “Stiamo pensando prima di tutto alla Sicilia. E se potremo dare un contributo alla svolta nazionale ne saremmo contenti”, aggiunge Cracolici. “Noi accettiamo la sfida di Lombardo: facciamo un patto di legislatura e facciamo in modo che questo patto possa guardare a prossime competizioni elettorali. Accettiamo la sfida nel nome dell’autonomia. E in nome dell’autonomia non possiamo non aprire un conflitto col governo nazionale. Da un anno assistiamo al ricatto e al baratto sui fondi Fas, contro i siciliani”.

18:00 Cracolici: “La crisi della maggioranza è diventata la crisi della Sicilia. Miccichè ha detto che la Sicilia muore di fame. Sottoscrivo. Ma muore di fame perchè chi ha vinto le elezioni non ha affrontato le questioni e perchè abbiamo il governo nazionale più antimeridionalista della storia d’Italia”. E sul governo tecnico: “C’è perchè ha fallito il sistema politico che aveva vinto le elezioni. Il Pd ha deciso di sostenere questo governo su un programma chiaro che sia coerente con la stagione di cambiamento e innovazione che la Sicilia migliore si attende”.

17:55 “Una pagina nuova, complessa, che può rappresentare una scossa in questa Sicilia paralizzata”. Così il capogruppo del Pd Antonello Cracolici definisce la situazione politica, sottolineando l’implosione della maggioranza di centrodestra.

17:40 Nino Beninati del Pdl lealista tira in ballo Carlo Goldoni, cita “Il servitore di due padroni” e il suo protagonista “Truffaldino”, che “serviva per due e mangiava per quattro”. “Non intendo paragonarla a lui più di tanto ma credo che ci possa essere una minima connessione”, dice a Lombardo. Un po’ di pepe, ma si sonnecchia ancora. Beninati spiega: Lombardo serve il Pdl a Roma e il Pd a Palermo. Anche Beninati, come Pogliese, cita il libro su Milazzo di Omar Gelsomino per criticare Lombardo: all’Ars lo hanno letto proprio tutti.

17:30 Salvo Pogliese del Pdl attacca Lombardo e il suo quarto governo in due anni. Solite accuse di ribaltone e tradimento del patto con gli elettori. Un passaggio anche sugli schieramenti trasversali nei comuni di Adrano e Biancavilla. Dibattito vagamente al Lexotan, non c’è la corrida dell’altra volta. Il brusio in Aula è costante.

17:20 Giulia Adamo, avvicinatasi alla pattuglia finiana, legge un intervento in cui parla tra l’altro del rischio di infiltrazioni mafiose negli affari e nella politica. “E’ il momento di un’assunzione di responsabilità”, dice, ricordando il lavoro svolto dal gruppo Pdl Sicilia. “E’ necessario misurarsi sui problemi. Non ci sono fedeltà politiche incrollabili senza reciproco rispetto”. Un passaggio che sa molto di bye bye Silvio.

17.15 Dissenso su tutta la linea da parte di Incardona. Il malessere del deputato era noto, ma il suo intervento in Aula ufficializza lo strappo dalla linea dei finiani. “Valuterò di volta in volta se votare per il governo”, annuncia.

17:10 Incardona va giù duro: “Questo governo è un’anomalia. Basta coi laboratori politici, la Sicilia non può essere la cavia della politica nazionale”. “Siamo di fronte a un progetto politico diverso e contrario da quello sostenuto in campagna elettorale. Io che sono un bipolarista convinto non sono d’accordo a tornare a un sistema proporzionale che ha fatto tanto danno alla Sicilia”.

17:07 Tocca a Carmelo Incardona del gruppo dei finiani. Il deputato ragusano esrpime “un punto di vista differente” da quello del suo gruppo politico. Spaccatura ufficializzata quindi dentro Futuro e libertà: “E’ un governo soltanto mascherato come tecnico, ma in realtà l’indicazione è politica”.

17:05 “Api e la maggioranza hanno dato vita a un nuovo corso nella politica siciliana”, dice Mario Bonomo, deputato dell’Api di Rutelli, che sottolinea il tramonto del cuffarismo e del berlusconismo in Sicilia. “Si volta pagina”, ha detto il deputato siracusano, parlando della fine di un “sistema di potere”. E’ il momento della “responsabilità che fa carico di fronteggiare un’emergenza economica gravissima, altro che ribaltone”.

16:59 Giovanni Ardizzone dell’Udc annuncia la fiducia del suo gruppo (ridottosi a tre deputati dopo l’uscita degli otto romaniani), valutando le singole mosse del governo. Ricroda agli ex compagni di partito che già in passato c’erano stati assessori tecnici (e magistrati come Agata Consoli) e allora i centristi non avevano avuto nulla da ridire.

16:47 Il tema sollevato da Apprendi e Caputo è delicatissimo e riguarda un presunto difetto di trasparenza sulla struttura che si occuperà della stabilizzazion dell’esercito di ex Pip di Palermo. Lombardo risponde rassicurando i parlamentari: ogni problema sarà risolto. Rassicurazioni anche a Mancuso circa i ritardi nei trafserimenti ai Comuni.

16:42 Mancuso del Pdl ora parla di trasferimenti regionali ai Comuni, sempre come “intervento sull’ordine dei lavori”. E vabbè, continuiamo così, facciamoci del male.

16:39 I deputati Apprendi e Caputo intervenendo “sull’ordine dei lavori” si mettono a parlare di ex Pip di Palermo e di altri temi, seri per carità, ma assai fuori tema.

16:34 Lombardo è arrivato in Aula. C’è solo lui seduto al posto del governo. A quanto pare oggi gli assessori della sua giunta non saranno in Aula.

16:30 Iniziata la seduta dell’Ars. Presiede Francesco Cascio. Oggi proseguirà il dibattito sul Lombardo quater e il governatore annuncerà ufficialmente le deleghe della nuova giunta. I banchi di Sala d’Ercole sono ancora semideserti, molti deputati, soprattutto di maggioranza, sono ancora riuniti presso i gruppi. Si attende l’arrivo di Lombardo.

Giochi fatti per il Lombardo quater. Oggi comincia la sua navigazione all’Ars con la consegna delle deleghe da parte del governatore. Il dibattito in aula comincerà intorno alle 16.30. Anche l’ultima casella rimasta in bianco, quella lasciata vuota dalla rinuncia di Letizia Diliberti e appannaggio dei finiani di Futuro e libertà, è stata riempita ieri. Il dodicesimo assessore della giunta Lombardo sarà Daniele Tranchida, docente di Storia moderna all’Università di Messina vicino al finiano Carmelo Briguglio, che già siede nel cda del Teatro Vittorio Emanuele.


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