Catania, non c'è pace | per la "Procura dei veleni" - Live Sicilia

Catania, non c’è pace | per la “Procura dei veleni”

Il processo sugli appalti dei parcheggi
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Il processo sugli appalti dei parcheggi a Catania va rifatto. Ne sono convinti i pm Giuseppe Gennaro e Francesco Puleio, che hanno chiesto la ricusazione della terza sezione penale del tribunale per “anticipato giudizio”. Nel procedimento sono imputati, per abuso d’ufficio, l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo e Ennio Virlinzi, che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi in project financing.

E’ l’ennesima notizia maturata in un contesto giudiziario difficile e vede ancora come protagonista una procura caratterizzata dalla polemiche. Giuseppe Gennaro è, infatti, il sostituto che indaga sui presunti contatti fra Cosa nostra – in particolare la famiglia Santapaola – i fratelli Raffaele e Angelo Lombardo, imprenditori e politici. Tuccio D’Urso, poi, non è un personaggio qualunque. Già fedelissimo di Lombardo, dopo una pausa, sembra essere tornato nelle simpatie del governatore. Il tutto mentre il capo, Vincenzo D’Agata, è stato cordialmente invitato dall’Anm provinciale a farsi da parte, per via dell’inchiesta aperta dalla procura di Messina a suo carico per abuso d’ufficio. Sullo sfondo dei contrasti, infatti, si gioca la successione alla prima poltrona della procura etnea. Un intreccio niente male.

Secondo Gennaro e Puleio la ricusazione dei giudici nel processo sugli appalti dei parcheggi sarebbe necessaria perché alcune prove, già ammesse al dibattimento, sono state rigettate con un’ordinanza di revoca lo scorso luglio a seguito di una perizia disposta dagli stessi giudici di primo grado. Dal lavoro dei periti, infatti, non sarebbe emerso alcun vantaggio di natura patrimoniale nella procedura dei progetti di finanza dei parcheggi. Per questa ragione la corte avrebbe rigettato le prove precedentemente ammesse e i pm, per la stessa ragione, sostengono che il collegio vada cambiato perché, in pratica, avrebbe già preso una decisione sul verdetto finale.

Nel procedimento è imputato anche l’ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl, Umberto Scapagnini, la cui posizione era stata stralciata per motivi di salute ed è stata riunificata al processo principale su richiesta dei suoi legali. Il procedimento è stato sospeso in attesa della decisione della corte d’Appello.


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