L'Aids per una trasfusione sbagliata | Ecco il dramma di mille siciliani - Live Sicilia

L’Aids per una trasfusione sbagliata | Ecco il dramma di mille siciliani

Su S in edicola sabato
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In Sicilia ci sono mille persone malate di Aids per colpa di una trasfusione sbagliata. Si tratta degli emofiliaci che hanno ricevuto una fiala di emoderivato infetta, importata dal terzo mondo per risparmiare sui costi di produzione. Il caso delle trasfusioni sbagliate viene raccontato nel prossimo numero di “S”, il magazine che guarda dentro la cronaca, in edicola da sabato 23 ottobre: nel mensile Riccardo Lo Verso raccoglie la testimonianza di uno degli ammalati, che come gli altri ha chiesto un risarcimento che potrebbe non arrivare.

La sorte delle cause intentate dai malati di Aids, infatti, è appesa a un filo. La legge Cirielli rischia di fare scattare la prescrizione per questi casi, che si sono verificati fra gli anni Ottanta e Novanta: se infatti in tutta Italia le persone infettate con l’Hiv sono circa ottantamila, sono solo 409 quelle che hanno ottenuto ragione da un tribunale civile. Sotto processo per queste vicende, ormai da un ventennio in molti tribunali italiani, è finita una cinquantina di persone, compresi i vertici dell’amministrazione sanitaria degli anni Ottanta e Novanta. Fra questi Duilio Poggiolini, direttore del servizio farmaceutico nazionale del ministero della Salute già coinvolto in Tangentopoli.

Il ragazzo che ha subito la trasfusione sbagliata, però, non si arrende: “Se avessi davanti i responsabili – dice – li ammazzerei con le mie mani. Sono condannato all’ergastolo per le mie condizioni di salute. Credete che possa farmi paura il carcere a vita? Mi rivedo ogni giorno dentro la bara al posto dei miei amici che sono morti”. Anche perché, spiega, la sua vita è fatta di una doppia verità: “C’è quella dei sorrisi spesso finti, delle birre non bevute dicendo che sono astemio o allergico. Delle partitelle al calcetto rifiutate perché odio il calcio, degli sguardi con una ragazza non ricambiati per paura di dire la verità. Non avrò mai una famiglia. Difficile trovare una donna a cui raccontare come stanno le cose”.


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