Perché ha torto Feltri | e chi gli batte le mani - Live Sicilia

Perché ha torto Feltri | e chi gli batte le mani

Fiat, Sud, Nord e dintorni
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Nel Mezzogiorno la mentalità corrente non si concilia con i ritmi imposti dalla società industriale. La gente non riesce neppure a sfruttare la miniera d’oro del turismo, le meraviglie naturali, i paesaggi incantevoli, il mare più bello del mondo, il clima migliore del globo”. Così Vittorio Feltri bacchetta la sicula stirpe sul “Giornale”. E mentre lui bacchetta, i siciliani pentiti, transfughi, o semplicemente masochisti, gli battono le mani. Strana gente, i siciliani. Accettano le frustate solo dal dominatore straniero di turno e si incavolano se è un conterraneo a indicargli sistemi di vita più virtuosi. E’ il complesso di inferiorità degli avvinti in catene, dei servi della gleba (in senso tecnico,  nessuno si risenta). E chi è il moralista di turno? E’ Vittorio Feltri, noto per le sue posizioni equilibrate. Giù il colpo di scudiscio sulla pelle reietta della marmaglia siciliana. Esiste una corposa letteratura piemontarda, opera soprattutto di generali, sul modo in cui i signori civili dovrebbero trattare la sicula plebe. Quello che stupisce è il battimani degli offesi.

Non bastano il cielo e il mare, verrebbe da dire al direttore Feltri e ai suoi simpatizzanti. Ci vuole la politica. E la politica di oggi, per esempio, la comanda un tale – amico di Feltri – che ha preso un sacco e una sporta di voti al Sud per curare gli interessi esclusivi dei suoi sodali leghisti, magari in cambio della riforma della giustizia. Siamo sicuri che non ci sia lo zampino di qualche bieco nordista, quando cielo, sole e mare non bastano? Insomma, il pulpito non ci sembra tra i più attrezzati e davvero non comprendiamo gli applausi.

In generale, a prescindere dall’Alberto di Giussano in campo,  si può certamente riconoscere che noi siciliani votiamo male e ci comportiamo peggio. Abbiamo un senso civico assai ridotto. Ma ogni volta che ce lo fanno notare, perché limitarsi ad esultare con compiaciuta consapevolezza del nostro degrado (sempre una colpa degli “altri” siciliani)? Non sarebbe forse il caso di rispondere con i fatti e cominciare a cambiare?


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