Cassano al Palermo, pazza idea - Live Sicilia

Cassano al Palermo, pazza idea

Lo schema della Lazio, domenica scorsa, ha suggerito un’idea. Se i biancocelesti possono giocare con Mauri-Hernanes-Zarate dietro a Floccari, perché il Palermo non potrebbe giocare con Ilicic-Pastore-Cassano dietro Pinilla? Si, lo so: alcuni si stanno già chiedendo “chi torna in fase di non possesso palla?”. Altri invece si domanderanno: “E Miccoli?”. Perplessità legittime. Magari Delio Rossi passerebbe notti insonni. Ma rimango della mia idea: la fantasia al potere.

Nel week end dei numeri 10, lui, Cassano è stato l’irregolare tra gli irregolari. Sabato Totti dà di matto in Roma-Lecce, mentre Del Piero segna a San Siro in quella che, forse, è la sua ultima comparsa in quel prato. Maradona, il 10 dei 10, compie cinquant’anni. E Cassano? Lui nel week end ha fatto solo una “cassanata” contro il presidente Garrone e poi ha chiesto scusa. Niente di particolare, almeno quanto a calcio giocato. Ma del resto lui è una particolarità, anche nell’anarchico universo dei 10. Non a caso lui, pur essendo un fantasista, un talento puro, indossa la maglia numero 99.

Vota Antonio. La maglia 99, guarda caso, a Palermo è libera. Il 10 è di Miccoli, Pastore, dopo avere avuto il 6, adesso nelle spalle di Munoz, porta il 27. L’esatto contrario dell’altro trequartista, Ilicic, che ha il 72. Quindi, stando ai numeri, si potrebbe fare. La gradinata Sud di Genova, quella blucerchiata, per lui delira. Si tratta di una delle tifoserie più passionali d’Italia. Ma Cassano al Palermo sarebbe il Sud in festa. È anche vero che finora “el pibe de Bari” è stato malvisto anche in virtù della rivalità col “Romario del Salento”: un derby Bari-Lecce va di scena ogni volta che Cassano incrocia Miccoli. Ma siamo al Sud e se ci promettono divertimento ci scordiamo tutto.

Già Brera e Ghirelli si battibeccavano su Nord e Sud applicati al calcio: fieramente padano, il primo, era per un calcio pragmatico, all’italiana. Esaltava l’Inter di Herrera: catenacciara e contropiedista, l’unica possibile via tricolore al football. Ghirelli, napoletano, era per un calcio bailado. Meridionalista. Passionale. Senza troppi schemi, né falli tattici. Fantasia al potere. Non è un caso, forse, che Diego Armando Maradona abbia giocato e vinto nel Regno delle due Sicilie.

Di tutto ciò rimarrà probabilmente solo un’ipotesi infondata, un sogno. Nella prassi, nell’andamento naturale delle cose, Antonio magari sceglierà una grande, l’Inter o la Juventus, dove ritroverebbe Del Neri, Marotta, e anche il portiere Storari. In tempi brevi vincerebbe qualche titolo. Prevedibilmente, e quindi disattendendo la sua stessa etica: di irregolare, appunto. Venga al Sud, dove invece può rimanere sé stesso. Masaniello a capo di un popolo: la rivoluzione è possibile.


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