(DAL NOSTRO INVIATO A CATANIA) Giovanni Barbagallo, di professione geologo, di Aci Castello, incensurato, non solo è uno dei cinquanta arrestati di oggi, ma è anche un militante del Mpa (anche se dal movimento dicono che non risulta nemmeno tesserato) , in contatto con Raffaele e Angelo Lombardo. Scrivono i pm che “in virtù di questa sua veste, Barbagallo sarebbe tra gli strumenti di cui il boss Vincenzo Aiello poteva avvalersi per aggiudicarsi importanti commesse”. A disposizione di Aiello ma anche dei capimafia Angelo Santapaola e Giuseppe Ercolano, il geologo avrebbe anche messo a disposizione la sua campagna per organizzare dei summit.
La figura di Barbagallo diventa essenziale quando si parla della Safab. È una grossa impresa romana che ha messo le mani su importanti appalti: il parcheggio sotterraneo al Palazzo di giustizia di Palermo, la realizzazione del termovalorizzatore di Bellolampo e l’invaso artificiale di Lentini. Quando fu ammazzato il giudice Paolo Borsellino era emerso che la Safab aveva affittato, dieci giorni prima della strage, un appartamento proprio nella stesso stabile in cui abitava la madre del magistrato, in via D’ Amelio. Qualche giorno prima della strage in quell’appartamento furono attivate due linee telefoniche che, forse, furono utili agli attentatori.
La Safab, dunque, fa parte del gruppo di imprese che avrebbe dovuto costruire il termovalorizzatore a Bellolampo. “L’associazione mafiosa catanese – si legge nell’ordinanza – proprio tramite Barbagallo aveva consentito che gli amministratori della Safab entrassero in contatto con dei pubblici funzionari, quali i dirigenti dell’Ufficio del Genio Civile di Catania e con uomini politici, quali l‘On. Angelo Lombardo e il presidente della Regione Raffaele Lombardo, al fine di agevolare la società nel portare a termine importanti progetti imprenditoriali, tra cui la realizzazione di un villaggio per gli americani della base Nato di Sigonella. E tutto ciò, naturalmente, veniva consentito dall’associazione mafiosa non solo per mantenere uno stretto contatto con Safab, ma anche al fine di garantirsi la possibilità di insinuarsi anche in tali nuovi affari”. La capacità di Aiello di condizionare i lavori che la Safab ha nel territorio controllato da Cosa Nostra etnea emerge, per la prima volta, nel corso di una conversazione, registrata il 19 febbraio 2007, all’interno degli uffici del distributore di carburanti Agip di Rosario Di Dio, tra quest’ultimo e l’imprenditore Vincenzo Basilotta. In particolare Basilotta racconta a Di Dio di avere ricevuto la visita di Enzo Aiello e Franco Costanzo, i quali gli avevano intimato il pagamento di somme di denaro. In quel contesto, Aiello aveva prospettato a Basilotta la possibilità di assegnargli dei lavori in subappalto dalla Safab a Lentini, naturalmente dietro il pagamento ad Aiello di una somma pari al 2% del valore dell’appalto. La vicenda si arricchisce delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaspare Pulizzi, il quale racconta che era proprio l’associazione mafiosa catanese, tramite Angelo Santapaola, che curava la “messa a posto” dell’imprenditore gelese Sandro Missuto. Aggiunge poi che per i lavori della discarica di Bellolampo a Palermo, l’imprenditore “Santino” di Gela era “messo a posto” con i Lo Piccolo tramite Angelo Santapaola. “È chiaro – dicono i pm – che il Santino a cui si riferisce Pulizzi altro non è che Sandro Missuto di Gela che si era aggiudicato da Safab il subappalto dei lavori del tennovalorizzatore di Bellolampo”.
Una conversazione del maggio 2008 rivela che Barbagallo era entrato autonomamente in contatto con i dirigenti di Safab e che da Enzo Aiello aveva ricevuto le direttive su come regolarizzare la posizione della Safab. In cambio di cosa? Il dirigente della Safab Fabio Vargiu chiama Barbagallo. Parlano di un incontro che a breve sarebbe stato organizzato per risolvere una grana al genio civile di Catania. In bilico era il progetto della Safab per villaggio degli americani a Belpasso. L’ Ufficio del Genio Civile non stava rilasciando le autorizzazioni, in quanta riteneva che il terreno fosse pericoloso. Barbagallo spiega però che la Safab è in possesso di un parere dell ‘Assessorato Regionale, secondo il quale – invece – a differenza di quanto ritenuto dal Genio Civile di Catania, era possibile costruire su un territorio quale quello indicato nel progetto Safab. “Si noti che, forse, non e un caso – scrivono i pm – che il parere dell’Assessorato fosse a favore della Safab, considerato che il contatto tra Barbagallo e gli amministratori di Safab era nato, su richiesta dell’allora assessore Regionale Rossana Interlandi”. Di quest’ultima i magistrati ricordano il ruolo di dirigente Mpa.
Il 20 maggio 2008 Barbagallo sente nuovamente un dirigente della Safab a cui spiega che poiché quel venerdi vi era l’insediamento del Presidente della Regione I’appuntamento con “Angelo” (Lombardo ndr) si sarebbe dovuto rinviare da venerdi a martedi o mercoledi della settimana successiva. La domenica successiva Aiello chiede a Barbagallo come fisse “combinato” con Raffaele Lombardo; il geologo risponde che il presidente era inavvicinabile, ma che lui poteva parlare sia con Angelo che con “l ‘ex assessore Interlandi, quella di Niscemi”.
Barbagallo, quindi, racconta ad Aiello che Rossana Interlandi I’aveva messo in contatto con l’amministratore della Safab, il quale – grazie ai legami che il geologo aveva con i vertici di Mpa – voleva avere una “paternità politica” per la realizzazione di un “villaggio per gli americani”, al fine di risolvere dei problemi insorti con il Genio Civile di Catania.
Insomma, a leggere le carte sembrerebbe che anche qualche esponente del Mpa fosse invischiato con certi affari. La dichiarazione del senatore Pistorio è ancora valida? Forse non aveva letto bene le carte. Dovrà lamentarsi con qualche magistrato.
Non capisco che colpa abbia il Presidente Lombardo o il fratello se qualcuno ha usato o abusato dei loro nomi.
L’Mpa si affretta a chiarire che il geologo Barbagallo non è iscritto al partito. Ma perchè tutti gli attivisti e collettori di interessi “autonomistici” devono essere necessariamente iscritti? Per favore!
Minchia ma lombArdo non moralizzava sui rifiuti.
se non vado errato (ma potrei anche sbagliarmi) il famigerato villaggio non è stato realizzato, nè risultano rilasciati tutti i relativi pareri. ma è la prima volta che le imprese, a qualunque titolo, si rivolgano agli uomini politici che al momento occupano posizioni di dirigenza per cercare di risolvere le loro questioni? La cosa grave sarebbe se venissero rilasciate autorizzazioni fasulle. Poi, ma pensate che questo tipo di “operazioni” avvengono solo in sicilia e non nel “civilissimo” nord? se pensate questo sbagliate! e smettiamola di fare gli autolesionisti, che i lombardo-veneti non aspettano altro!
Comincio a capire certe strategie politiche con risvolto mediatico.
@amleto
credo tu abbia ragione. Sarebbe utile rileggere repubblica -sezione di palermo del 18 ottobre 2009 a pagina 3. L’articolo è così titolato: “incerenitori, Lombardo riparte”. In piccolo c’è scritto: “il governatore riammette Falck e Waste. Entro dicembre si rifaranno le gare d’appalto per i termovalorizzatori”. Il contenuto dell’articolo è illuminante, soprattutto se si considerano le dichiarazioni del governatore dei mesi successivi, esposto in procura compreso.
Nome sono ancora simpatizzante di Lombardo e del MpA. Ma dov’è il reato o lo scandalo. Se questi sono i fatti siamo nel campo del pretestuoso.
Che ne pensa l’assessore magistrato russo dei suoi compagni di merende?
Ma come possono Russo Chinnici, ex prefetti continuare a fare da spalla a Lombardo che, al di la’ della rilevanza penale che d’agata non rileva, altri per molto meno un concorso estreno se lo sono preso,
e’ indagato per fatti di mafia. Non se la pongono costoro una uestione di ordine
morale? Non crea loro imbarazzo stare a fianco di chi ha avuto stante le intercettazioni presunti rapporti con malavitosi? E’ uesto che non comprendo puo’ il potere obnubilare le coscenze di perdonaggi di elevato spessore?
Ancora esistono simpatizzanti di lombardo? Cavolo, i siciliani hanno ciò che meritano.
Ma perchè tirare in ballo gli Assessori Regionali?
Etica? Morale? Correttezza?
Avere uno spessore elevato non li salvaguardia dalla posizione economica e sociale irripetibile per questa gente! Non hanno il minimo pudore nell’occupare posizioni usurpate (rubate) ai minimi principi della Democrazia.
Insomma, chi di voi (noi) non accetterebbe, per 18.000 euro mensili (netti!), macchna con autista ed una schiera di collaboratori accondiscendenti.
Chi, dicevo, non accetterebbe qualsiasi critica o maldicenza? Una schiera di “faccetoste” blocca l’andamento economico di questa nostra Sicilia.
Chi glielo avrebbe mai detto che avrebbero avuto tanto denaro e tanto potere?
Il bello è che una volta entrati in questo “vortice” non vogliono più mollare!
Dovrebbero vergognarsi!
Lumia, Russo, Chinnici, Marino hanno accettatto l’incarico sapendo chi era e chi è Lombardo. Ora sono al potere, non importa più se il loro presidente è indagato per concorso esterno in associazione MAFIOSA…conta la poltrona.
“Volgari insinuazioni” dice il governatore. L’unica volgarità è la sua incontrollabile sete di potere e di distruzione, molto peggio dei vizi carnali (che non difendo, sia chiaro) di altri potenti.