Alluvione e appalti, blitz a Messina | Tra gli arrestati l'ex sindaco di Furnari - Live Sicilia

Alluvione e appalti, blitz a Messina | Tra gli arrestati l’ex sindaco di Furnari

Le indagini dei Ros. I nomi dei coinvolti
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Un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone che ipotizza i reati di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni è stata eseguita la notte scorsa da carabinieri nella provincia di Messina. Le indagini del Ros avrebbero accertato che gli indagati, indicati come appartenenti al clan mafioso dei Mazzarroti, erano riusciti ad inserirsi in alcuni appalti pubblici in alcuni territori colpiti dall’alluvione del 2008, che ha interessato i comuni di Mazzarrà Sant’Andrea e Furnari. Secondo l’accusa gli arrestati erano riusciti ad ottenere appalti servendosi dell’appoggio di alcuni amministratori pubblici.

Tra gli arrestati stamani dai carabinieri nell’operazione ‘Torrente’ per infiltrazioni negli appalti nella zona tirrenica del messinese dopo l’alluvione del 2008 c’é anche l’ex sindaco di Furnari e medico all’ospedale di Milazzo, Salvatore Lopes, 59 anni, accusato di concorso in associazione mafiosa. Gli altri arrestati sono: il boss Carmelo Bisognano, 45 anni, e gli imprenditori Leonardo Arcidiacono, 40 anni, Tindaro Calabrese, 37 anni, tutti e tre accusati di mafia, Salvatore Genovese, 42 anni, Sebastiano Placido Geraci, 39 anni e Teresa Trusciello, 36 anni, accusati di intestazione fittizia di valori. “L’elezione dell’ex sindaco di Furnari Salvatore Lopes avvenne per soli 17 voti di scarto grazie a dei pacchetti di voti provenienti dalla criminalità organizzata dei clan dei Batanesi e dei Mazzarroti che avevano spostato delle preferenze da un candidato all’altro”, ha detto il procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte durante la conferenza stampa stamani al comando provinciale dei carabinieri. Il sindaco appena eletto avrebbe affidato i lavori per la messa in sicurezza del territorio dopo l’alluvione del 2008 avvenuta a Furnari e Mazzarà, a ditte che erano gestite da prestanome dei clan di Mazzarrà e Batanesi. I lavori, per circa 350 mila euro, furono affidati con ordinanza di massima urgenza. Una delle ditte cui furono affidati i lavori è stata costituita due giorni dopo l’affidamento.


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