Dai cinquantasei treni a lunga percorrenza che attraversavano l’Italia da e verso la Sicilia nel 2005, si passerà, a dicembre 2010, a solo 14 treni in totale. È questa la denuncia della Fit-Cisl, che in una conferenza stampa ha manifestato le proprie riserve sul trattamento che Trenitalia starebbe destinando all’Isola. “Dal prossimo 13 dicembre – denuncia il sindacato – saranno soppresse le tratte Agrigento-Roma e Siracusa-Roma. I passeggeri provenienti dalle due province siciliane dovranno servirsi di autobus fino a Messina e solo lì potranno prendere il treno. Si è passati – proseguono dal sindacato – da 81 carrozze alle attuali 66; da 4004 posti passeggero, agli attuali 2760”.
Secondo la Fit-Cisl tutto ciò dimostrerebbe il disinteresse di Trenitalia nei confronti del servizio ferroviario in Sicilia. “A fianco di tutto ciò – proseguono i vertici del sindacato – esiste la concreta possibilità del totale smantellamento del totale smantellamento del sistema di traghettamento sullo stretto di Messina gestito da Rfi. Un ‘regalo di Natale’ – secondo il sindacato – che le ferrovie stanno preparando per i siciliani e che sarà consegnato fra circa un mese, il prossimo 13 dicembre. Una scelta che rischia di “ghettizzare” il trasporto ferrato in Sicilia isolando la regione dal resto del Paese, colpendo in maniera grave i passeggeri e i livelli occupazionali oltre alla stessa qualità, già precaria, del servizio reso”.
Per denunciare la politica di smantellamento del traghettamento delle ferrovie in Sicilia la Fit Cisl ha realizzato un video denuncia. Due passeggeri del sindacato seguiti dalle telecamere hanno effettuato tutto il viaggio da Palermo a Villa San Giovanni mostrando carenze infrastrutturali, tempi di percorrenza con o senza traghettamento e disagi conseguenti. A seguito della presentazione del video, i segretari del sindacato hanno chiesto un incontro coi governi regionale e nazionale “contro la politica di disimpegno di Trenitalia nell’Isola”.
