Carcere duro, si scava a fondo - Live Sicilia

Carcere duro, si scava a fondo

Le rassicurazioni dei boss
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Lo scrive Repubblica in un pezzo a firma di Salvo Palazzolo. “Le attenzioni dei magistrati che indagano sulla trattativa fra Stato e mafia sono adesso puntate sul comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica convocato al Viminale il 12 febbraio 1993: si discusse del carcere duro nei confronti dei capimafia, ma non per rafforzarlo. Tutt’altro, a leggere la nota dell’allora direttore dell’amministrazione penitenziariaNicolòAmato che ‘Repubblica’ ha rivelato sabato:  “In quella sede, particolarmente da parte del capo della polizia, sono state espresse riserve sulla eccessiva durezza di siffatto regime penitenziario”. E anche il ministero dell’Interno avrebbe chiesto “delle attenuazioni”.

Insomma, si parla dello stop al 41 bis, del carcere duro mitigato per presunte opportunità, che portano alla strada del sospetto. Scrive “Repubblica”: “Per l’indagine sulla trattativa è una novità importante, perché proprio in quei mesi il vertice di Cosa nostra rassicurava i boss in carcere che il 41 bis sarebbe stato revocato presto”. La Procura di Palermo indaga su questa convergenza: la discussione sul 41 bis e le rassicurazioni dei boss in contemporanea. Una coincidenza?


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