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Il business del ‘no-profit’ | Tredici arresti a Palermo

Truffe con progetti sociali: ecco i nomi
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Le onlus della truffa potremmo definirle. Si spacciavano impegnate nel sociale solo per fare soldi. Incassavano i finanziamenti di Comune e Provincia senza organizzare gli eventi programmati. Anzi, sbandierati all’opinione pubblica con tanto di manifesti affissi sui muri della città. Il totale dei finanziamenti erogati ammonta a 55 mila euro. Una cifra destinata ad aumentare. Gli inquirenti stanno, infatti, passando ai raggi x altri trentadue progetti per complessivi 350 mila euro. Si indaga su altre nove Onlus. E si indaga pure sulle eventuali responsabilità degli uffici pubblici.

Qualcuno doveva controllare e non lo ha fatto.“Bisognerà capire se per superficialità o per connivenza” come hanno detto il procuratore aggiunto Leonardo Agueci, il sostituto Maria Forti e il capo della Digos, Giuseppe De Blasi. I progetti risultavano organizzati in ludoteche comunali, campi sportivi e persino in una chiesa, la parrocchia San Giacomo dei militari in corso Pisani. I responsabili delle strutture, sentiti dagli inquirenti, hanno negato di avere ospitato gli eventi. Tra le pezze d’appoggio c’erano una serie di fatture rilasciate da professionisti – psicologi, assistenti sociali e animatori – e commercianti spesso all’oscuro di tutto. Un esempio su tutti: una pasticceria palermitana aveva emesso una fattura dieci giorni prima che l’evento si svolgesse. In un altro caso, gli organizzatori avrebbero utilizzato alcune fotografie scattate anni prima in un campo di calcetto spacciandole per nuove.

Per giustificare le spese, i responsabili delle No-profit (Cruillas 3000, Gruppi Ricerca Sociale, Mondo Donna, Vivere insieme) avrebbero presentato una serie di fatture false. I progetti finiti nel mirino degli investigatori sono nove. Tutti indirizzati a bambini e genitori di quartieri disagiati della città: Charlie Brown, Ludoriù, Festa dello Sport, Torneo diritti dei minori, Bambini in parrocchia (stessa dicitura è stata utilizzata per due progetti), Mostra prodotti tipici, Obiettivo dialetto, Famiglie al centro. L’indagine è iniziata nel 2007 quando in casa di Francesco Paolo Teresi, consigliere della sesta circoscrizione indagato per presunti brogli elettorali alle elezioni comunali, gli agenti della Digos trovano cinquanta mila euro in contanti e una sfilza di documenti sulle Onlus. I poliziotti scoprono quella che gli inquirenti definiscono “una contabilità occulta” che confermerebbe l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

I tredici finiti ai domiciliari sono: Francesco Paolo Teresi, Carlo Maurizio Virzì, Pietro Roberto Ridolfo, Ottavio Marotta, Mario Seidita, Salvatore Sciacca, Maria Notaro, Rosaria Nocera, Silvia Cordò, Salvatore Romano, Antonino Munafò, Antonio Valenti, Antonio De Lisi.


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