L'economia ai tempi del pizzo - Live Sicilia

L’economia ai tempi del pizzo

Le intercettazioni
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“A Balestrate i fessi che paghiamo o pagano chi sono?”, si chiede l’imprenditore Salvatore Lombardo il 2 luglio. La risposta arriva dall’uomo che gli siede accanto in macchina. Roberto Pitarresi (nella foto), uno dei ventiquattro arrestati dell’operazione “The End” dei carabinieri del gruppo di Monreale, risponde con un secco “tutti”  e consegna alle microspie lo spaccato di un’economia stritolata dal pizzo.

Pitarresi, indicato come la longa manus dei Vitale a Balestrate, non usa giri di parole per indicare il suo capo: “Ora ti dico tutto il discorso proprio papale papale. C’è il figlio di Vito. U Fardazza”. Poi, elenca i commercianti costretti a pagare: “Parla con Paolo (identificato in Paolo Cataldo, ndr), gli dici mi ha detto Roberto hai preso mille e cinquecento euro a chi li hai dati?… ti do confidenze che vedi che le sai solo tu… glieli ha dati ad Alfonso e gli ha detto portaglieli alla moglie di Narduzzu…  Paolo ora deve prendere cinquemila euro e li deve dare! Giovanni Lo Monaco deve prendere quattromila euro e li deve dare…”.

L’interlocutore di Pitarresi, Salvatore Lombardo, è un imprenditore edile a cui è stata imposta la fornitura del calcestruzzo che esce dagli stabilimenti della Edil Village di Alessandro Arcobascio e Alfonso Bommarito, anche loro finiti in cella. I prezzi non sono concorrenziali e qualche imprenditore si lamenta. “Te l’avevo detto che c’era la tragedia – spiega Arcabascio – … perché quello gli aveva detto che gli faceva molto di meno di quanto gli avevo fatto io il preventivo”. Poco importa. Bommarito sa di potere contare sulla forza di persuasione del clan: “… noialtri con lui ci dobbiamo andare a chiacchierare di presenza perché per telefono non mi piace chiacchierare… più tardi scendiamo, lo acchiappiamo, che lui più tardi e lì piedi piedi, ci andiamo a prendere un bel caffè e parliamo di tutte cose, … pure i soldi che avanziamo… “.

Nel corso della conversazione vengono chiariti i passaggi per costringere gli imprenditori a comprare il cemento dall’impresa legata a Cosa nostra. Lombardo ha cambiato fornitore (“no anzi, prima da Impastato lo pagavo a 63 al metro cubo mentre alla Edil Village a 70”). Il surplus, chiamiamolo così, serve per le esigenze della famiglia mafiosa (“gliel’ho detto prendo il cemento da Alessandro pagandolo in più… perché so che una parte resta a voi). I soldi andranno alla convivente e alla figlia di Leonardo Vitale appena tornato in carcere (“hanno arrestato il figlio di Vito U fardazza. Ed ha una piccola con sua figlia fuori”). Lombardo non paga di sua iniziativa. Gli hanno fatto capire che è meglio obbedire (“io li sto preparando i mille euro cioè io davanti alla porta ho trovato una bottiglia”).

Quando scarcerano Giovanni Vitale è chiaro a tutti che sarà lui a prendere il potere. Gianfranco Brolo ed Elviro Paradiso, altri due dei ventitré arrestati, non hanno dubbi: “Giovanni e suo zio Michele resteranno da parte come fanno e resteranno per come sono le cose.. però qualsiasi decisione tocca sempre a loro”. Gli ultimi dubbi sugli equilibri a Partinico e dintorni, sono fugati, dicono gli inquirenti, da Roberto Pitaressi che spiega a Salvatore Lombardo “… si devono stare tutti in un angolo Salvatore appena si muovono di una virgola quello che è uscito li arrostisce”.


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