Lo Stato aveva un "piano b":| la linea morbida verso i dissociati - Live Sicilia

Lo Stato aveva un “piano b”:| la linea morbida verso i dissociati

La trattativa Stato-Cosa nostra
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Esisteva un ‘piano B’ nelle stanze dei palazzi romani, alternativo al pugno duro della ‘deportazione’ nelle carceri di Pianosa e l’Asinara di tutti i boss mafiosi, una “linea morbida” vagliata già durante il terribile 1992, sulla base del ‘papello’ di Totò Riina. La clamorosa rivelazione proverrebbe della indagini della procura di Palermo sulla presunta trattativa fra Stato e Cosa nostra, così come riportato su “Il Fatto Quotidiano“.

La scoperta arriva dall’analisi della documentazione acquisita al ministero della Giustizia. Secondo gli inquirenti, fra queste carte, ci sarebbe il primo indizio che le richieste di Cosa nostra sono state tenute in considerazione ad alti livelli istituzionali. Un dibattito giuridico, “non ufficiale”, sull’applicazione di una linea morbida per i mafiosi dissociati.

Sull’argomento è stato sentito dai magistrati di Palermo l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, che colloca, però, questo “dibattito” dopo le stragi, al contrario di quanto raccontato dal pentito Gaspare Mutolo secondo cui, invece, discorsi sulla presa di distanza da Cosa nostra erano già in corso nel 1992.

Oscar Luigi Scalfaro, interrogati dai pm palermitani, di trattativa non ha mai sentito parlare, ma è stato lui a disporre la rimozione di Nicolò Amato dal vertice del Dap per la sua posizione ‘morbida’ nei confronti del 41 bis. Al contrario di Carlo Azeglio Ciampi che nel 1993, quando era presidente del Consiglio, temette un colpo di Stato.

I magistrati stanno ricostruendo le posizioni espresse nel consiglio di Difesa del 27 luglio del 1993 per capire chi fosse favorevole, dopo l’esplosione delle bombe, a un atteggiamento “morbido” nei confronti di Cosa nostra. L’ex Guardasigilli Giovanni Conso, infatti, ha sostenuto di aver disposto “in solitudine” la revoca di oltre 500 provvedimenti di 41 bis, nel novembre del 1993, nonostante il parere contrario della procura di Palermo.


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