Assessore ai servizi sociali non ha fondi, minacciato da poveri - Live Sicilia

Assessore ai servizi sociali non ha fondi, minacciato da poveri

Minacce, pressioni di ogni tipo, tentativi di aggressione sono stati messi in atto nei confronti dell’assessore comunale ai servizi sociali di Gela, Fortunato Ferracane (autonomista), medico, componente della giunta PD-Mpa-Api-PLI guidata da Angelo Fasulo. Lo ha rivelato lo stesso amministratore, nel corso di una conferenza stampa convocata in municipio per fare chiarezza sull’attività del suo assessorato, che guida da sei mesi, e sulle polemiche interne ed esterne alla maggioranza. In una città messa in ginocchio dalla crisi economica e dalla disoccupazione, Ferracane si è trovato ad affrontare i problemi di duemila famiglie di indigenti senza poter soddisfare adeguatamente le loro richieste, disponendo in cassa di poco più di 200 mila euro. Dopo una selezione è riuscito a dare 250 euro per gli 800 nuclei familiari risultati in estrema povertà. “Esclusi” ed “insoddisfatti”, nei giorni scorsi, hanno protestato a lungo davanti agli uffici dell’ assessore e del sindaco, con minacce varie. “Io non ho lavoro e non ho soldi – avrebbe detto un dimostrante non identificato, rivolgendosi a Ferracane – ma due euro per la benzina e per darti fuoco li trovo ovunque”. A protestare, però, non sono solo i poveri. Ci sono anche i lavoratori di imprese e cooperative sociali che da mesi sono senza stipendio. Il comune non paga le fatture perché ci sono pignoramenti per 10 milioni di euro. “Pochi, negli scorsi anni, rispettavano l’ ordine cronologico” – dice Ferracane – E i soldi del bilancio se li sono presi altre ditte, arrivate dopo”. Protestano anche alcuni presidenti delle associazioni culturali, sociali e religiose per la riduzione dei contributi, che per qualcuno, lo scorso anno, avevano sfiorato i 200 mila euro. Ferracane si è opposto e ha preteso che le cifre venissero fortemente decurtate. “Non mi lascerò intimidire da nessuno – ammonisce l’assessore – continuerò a lavorare nella legalità nella trasparenza”.


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