Minaccia di far esplodere la casa|Tragedia sfiorata a Casteltermini - Live Sicilia

Minaccia di far esplodere la casa|Tragedia sfiorata a Casteltermini

L'uomo è stato arrestato
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Dalla tranquillità della provincia alla tragedia. Un passo che, a Capodanno, poteva essere brevissimo. Siamo a Casteltermini, tra i monti agrigentini, è quasi l’ora del cenone, ma la serenità del piccolo centro montano è spezzata da un gesto drammatico. Vincenzo Lo Manto, piccolo pregiudicato, da qualche tempo emigrato a Como, torna al paese per le vacanze di Natale. E’ di fatto separato dalla moglie, ma, a quanto pare di comune accordo, scelgono di passare insieme l’ultimo dell’anno, probabilmente per consentire ai due figli, di cui uno minorenne, di vivere le festività con la famiglia unita. Lo Manto, però, in preda a un raptus, decide, improvvisamente, di non festeggiare. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, infatti, ha prima distrutto parte del mobilio dell’appartamento popolare, dove vive la moglie e ha poi iniziato con le percosse. Pugni e morsi a uno dei figli e minacce, con un  coltello alla consorte. La furia di Lo Manto non si ferma. Il cinquantaquattrenne pare deciso a trasformare le minacce in una strage collettiva – di questa accusa, infatti, dovrà rispondere ai giudici della procura agrigentina. L’uomo apre le manopole del gas e pare – secondo le ricostruzioni –  sia disposto ad appiccare il fuoco. L’ambiente è saturo e Lo Manto è minaccioso. La moglie e i figli, però, trovano, nel terrore generale, lo spazio e il tempo  per potere dare l’allarme ai carabinieri della locale stazione. E’ questione di attimi decisivi, quelli che servono ai carabinieri, agli ordini del capitano Alessandro Trovato, per irrompere nell’appartamento, completamente inondato dalla puzza di gas. Chiuse le manopole e messi in salvo i presenti, i carabinieri hanno quindi arrestato Lo Manto. L’accusa è pesante: tentata strage. Se, infatti, non fossero arrivati i soccorsi, sarebbe potuta sa ltare in aria l’intera palazzina della centralissima via Matteotti. La pericolosità del gesto è stata acuita, secondo l’accusa, dal fatto che, lo stabile popolare, confina con altre case abitate, il chè avrebbe potuto creare una tragedia dalle proporzioni non calcolabili.
Lo Manto si trova ora al carcere Petrusa di Agrigento. Il pm Maria Stefania Ferrieri Caputi ha convalidato il fermo. Per Lo Manto, che ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, si celebrerà il processo per direttissima il 5 gennaio prossimo. Restano da capire i motivi di un gesto talmente spietato. Indiscrezioni parlano di livori, vecchi rancori familiari mai sanati, qualcuno, a Casteltermini, sussurra,invece, di indole violenta, predisposta ai gesti cattivi. Al giudice spetterà la decisione, per un reato, che prevede anche un ventennio di carcere.


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