Ultimo panettone a Verona - Live Sicilia

Ultimo panettone a Verona

Il dopo partita
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Dopo che anche l’ultima festa in calendario è stata abbondantemente celebrata, il Palermo si apprestava ad affrontare il giro di boa del campionato, proprio nella terra madre (e padre, per la parità dei diritti) di Romeo e Giulietta, che forse non si amano neanche più!

Un Palermo in salute viste le tre pappine rifilate alla “Sampidoria” contro un Chievo, che in onore al suo sponsor Paluani, a Udine ha rimediato una bella scoppolona dimostrandosi “mmriacu ri sciampagna e appanzatu ri panettuni”!

Un confronto decisivo, o quasi, per le ambizioni di alta classifica dei rosanero e un antipasto della sfida di Coppa Italia che rivedrà a campi invertiti, le due squadre affrontarsi ancora una volta.

Azzoppato “Polifemo-Goian” rientra Munoz, indisponibili Pinilla, Hernandez, Pastore gioca con una gamba sola, mentre Miccolinho viene risparmiato per favorire il redivivo Big-Maccarrone.

L’avvio è di marca clivense, che favorito dalla nebbia, riesce a sorprendere i rosanero mal abituati al sole di Sicilia.

Pian piano però il Palermo cresce ed il tasso tecnico nettamente superiore fa pendere la bilancia a favore degli ospiti. Peccato che si noti la mancanza di uno stoccatore d’area di rigore che tramuti in “golli” tutto quello che luccica.

Pastore ed “Ilicicci” danno spettacolo e finanche Bovo, stupito da cotante finezze, finisce con rimanere incantato come una bella statuina, che a poco ci rimette le penne e le paiette!

Il tempo passa ed il Palermo è ormai padrone del campo ma di occasioni da “golli” ne arrivano pochine e chissà se Zampadilegno, guardando la partita (se va beh…casomai facendosi raccontare la partita) non si convinca che in attacco, con gli infortuni di Pinilla, Hernandez e spesso Miccolinho, in effetti manca qualcosa (…magari un Lucano!).

Quando si va al riposo, il rischio concreto è quello che la partita la vinca la nebbia, tanto è poco quello che si riesce a vedere dalle tivvù sia satellitari che digitali che “cu rinali”!

Si ricomincia a giocare e la nebbia non c’è più… sembrerebbe che qualcuno dei supporters rosanero se la sia portata via per ricordo!

Un paio di episodi dubbi in area gialloblu fanno gridare al rigore gli uomini panormiti, ma, tanto per cambiare le regole non cambiano e l’arbitro si adegua ai suoi predecessori: rigore Niet!

La squadra accusa la stanchezza ma non molla la presa anche se uscendo Pastore, la luce si spegne peggio di quando c’era la nebbia in campo.

Il Chievo tenta qualche sortita ma sa già che un punto oggi è meglio della gallina domani e pian piano si rintana nella sua metà campo in attesa di tempi migliori.

Oramai la “messa è finita” come direbbe il Pastore di Javier e la gente può andare in pace, anche perché mercoledì ci si rivede tutti assieme compatibilmente.

Panettone o pandoro la festa non cambia e il Palermo butta al vento l’ennesima occasione per diventare grande-grande, anche se non rimane piccolo-piccolo.


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