E il "povero" Falsone chiese | il patrocinio legale gratuito - Live Sicilia

E il “povero” Falsone chiese | il patrocinio legale gratuito

Il boss in bolletta
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Povero Falsone! Verrebbe da dire così a giudicare dall’ultima “uscita” del boss di Campobello di Licata. L’ex superlatitante, che oggi è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Novara, trovandosi, a suo dire, a corto di spiccioli, ha fatto una richiesta, che spetta, di diritto, ai detenuti senza reddito: il patrocinio legale gratuito.
In poche parole, Falsone ha dichiarato di non essere in condizioni di pagare le parcelle al suo legale e di contro ha proposto al tribunale “l’accollo” delle spese.
Richiesta immediatamente respinta dalla Procura di Sciacca, dove si sta celebrando Scacco Matto, procedimento nel quale “Linghi linghi” è tra i principali accusati – per lui i pm della DDA, in questa sede, hanno chiesto 21 anni di reclusione.
Sarà stato un vizio di forma a fare rigettare la richiesta? Falsone, infatti, si sarebbe limitato a presentare una semplice autocertificazione in carta libera, dove rappresentava il suo stato di povertà.
Ciò non è bastato al tribunale per stabilire l’effettiva condizione di indigenza del boss. Ci vogliono – come fanno sapere fonti accreditate – elementi più eleoquenti, che attestino quanto la condizione del boss, almeno dal profilo economico, sia davvero cambiata.
Quanto dichiara l’ex primula rossa, inoltre, stona e un po’ con l’idea collettiva che rimbalzava da tempo sul conto di Falsone.
Verbali e sentenze alla mano, il boss di Campobello ha figurato come uno dei mafiosi più ricchi della consorteria agrigentina. L’imprenditore della mafia, come lo ha definito qualcuno. L’uomo intelligente, che alla ferocia, sapeva dosare, come pochi, la capacità di gestire grossi affari economici. Il risultato, nel tempo, fu un patrimonio – di beni mobili e immobili –  per milioni e milioni di Euro, debitamente posti sotto sequestro  -alcuni financo confiscati – dall’autorità giudiziaria. Questo già da quando il boss era latitante.
Che Falsone sia diventato povero davvero?
I giudici non credono a questa teoria o quanto meno non hanno, al momento, prove sufficienti. Intanto il boss dovrà difendersi con le sue tasche e non con quelle dello Stato.


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