Genitori del bimbo morto chiedono sanzioni per i medici - Live Sicilia

Genitori del bimbo morto chiedono sanzioni per i medici

A luglio hanno perso il loro primo bambino, nato morto nell’ospedale di Modica (RG). Sul caso è stata aperta un’indagine: il consulente del pm ha evidenziato delle responsabilità di un medico del nosocomio e della ginecologa che seguiva la donna. Ora la coppia, Michela Lo Piccolo e Maurizio Pecoraro, di Bagheria (PA), chiede all’assessorato regionale alla Sanità l’apertura di un procedimento disciplinare a carico del sanitario indagato e del primario del reparto di Ostetricia di Modica.

Il primo, Giovanni Abbattista, che il giorno prima del decesso del bimbo sottopose la donna a un esame, non si sarebbe accorto della sofferenza del feto; il primario, invece, Luca Bonfiglio, nel comunicare la morte del bambino avrebbe avuto un alterco con Pecoraro “avendo un comportamento gravemente ingiurioso e inumano”.

La vicenda è accaduta il 13 luglio, quando la donna, alla 35esima settimana, non sentendo muovere il bambino, si è rivolta all’ospedale di Modica ed è stata sottoposta ad accertamenti. L’esame, per Abbattista, non avrebbe evidenziato problemi. Il giorno successivo la Lo Piccolo venne chiamata dalla sua ginecologa, in servizio volontario nel nosocomio. La dottoressa aveva visto gli esiti dell’esame e notato che qualcosa non andava. La donna fu sottoposta a un’ecografia che evidenziò la morte del feto. Il decesso, a dire della coppia, sarebbe stato loro comunicato brutalmente dal primario che alle critiche di Pecoraro avrebbe risposto con parolacce e invitando la donna a tornare il giorno dopo per partorire il bimbo morto.

Condotte, quelle di Abbattista e di Bonfiglio, che secondo la coppia dovrebbero essere sanzionate disciplinarmente. Ieri, intanto, è stata deposita la relazione del consulente della Procura che ha evidenziato “un grossolano errore professionale di Abbattista che non ha saputo valutare le alterazioni evidenti nel tracciato omettendo di ricoverare la paziente e monitorare il feto”. Censurata anche la ginecologa che non si sarebbe accorta del “cordone nucale”.


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