Corradino: "L'Ora con Boschetti | E che problema c'è?" - Live Sicilia

Corradino: “L’Ora con Boschetti | E che problema c’è?”

Il presidente dell'Ordine
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L’esperienza de L’Ora, lo storico giornale palermitano, rivive in queste settimane attraverso i “Quaderni de L’Ora”, mensile d’inchiesta curato da nomi noti del giornalismo siciliano e italiano, molti dei quali firme del quotidiano del pomeriggio fondato dai Florio. Ma un giornale, oltre che dai redattori, è fatto anche da altri soggetti. Per esempio, da chi cura la gestione della pubblicità. E nel caso concreto l’agenzia che gestisce la raccolta per i Quaderni fa capo a Vinicio Boschetti, imprenditore che, nel 2000, tentò di riportare in vita L’Ora. Quell’esperienza si concluse nel giro di una stagione, sotto il peso di un’inchiesta per bancarotta fraudolenta nei confronti di Boschetti, che per questo reato nel maggio scorso è stato condannato in primo grado a cinque anni di reclusione.

Livesicilia dopo avere interpellato nei giorni scorsi lo stesso Boschetti – ha chiesto spiegazioni sull’opportunità di questa scelta a Vittorio Corradino, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e membro del comitato di redazione dei Quaderni de L’Ora.

Alla luce della condanna in primo grado di Vinicio Boschetti per bancarotta fraudolenta legata al fallimento de L’Ora, pensa sia una scelta opportuna quella di affidare la gestione della pubblicità dei Quaderni proprio a Boschetti?
“L’unico rapporto che c’è tra l’agenzia pubblicitaria di Boschetti e noi è di tipo commerciale, è un rapporto normalissimo. Tutti i giornali hanno una concessionaria che gestisce la raccolta pubblicitaria, noi ci siamo affidati a Boschetti perché è il miglior pubblicitario da Roma in giù. Detto questo, valuteremo l’operato della società, se ci convince continueremo a lavorare con loro, in caso contrario no. Il rapporto riguarda solo il lato pubblicitario, nient’altro”.

Nel sito dei Quaderni, sotto la voce “Chi eravamo”, la storia de L’Ora si ferma al ’92. Non viene menzionato il tentativo del 2000 di Boschetti di fare rinascere il quotidiano. C’è un motivo dietro o si tratta di una semplice dimenticanza?
“Non so, probabilmente è una dimenticanza, non c’è nessuna copertura dietro. In ogni caso L’Ora – per quanto mi riguarda – ha cessato di vivere nel maggio del 1992. Il tentativo del 2000 non lo considero nemmeno. Molti dei giornalisti che scrivono per i Quaderni provengono dall’esperienza dello storico quotidiano palermitano. L’Ora finisce nel ’92. Tutto il resto, come dice Califano, è noia (ride,ndr)”.

I Quaderni, così come L’Ora ai suoi tempi, hanno fatto della legalità il proprio cavallo di battaglia. Pensa sia opportuno quindi avere nel proprio entourage un condannato in primo grado?
“I contenuti del giornale sono una cosa, la pubblicità è un’altra. Una cosa è l’informazione, un’altra il business. L’importante per un giornale è mantenere la propria indipendenza, senza lasciarsi piegare dalle logiche del guadagno. E’ solo questo l’aspetto da sottolineare”.


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