Promesse da marinaio? - Live Sicilia

Promesse da marinaio?

Lampedusa e la crisi
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C’è la questione (minima eppure significativa) della villa di Lampedusa. Berlusconi disse di averla comprata. Con un clic. E fiorirono le interviste ai nuovi vicini estasiati, ai residenti, ai passanti. Berlusconi disse anche, nella sua visita sull’isola: “Imbrattatela pure, se non manterrò le promesse”. La questione è fluida. C’è una trattativa in corso. Il villino di lusso non è ancora del presidente del Consiglio. Ecco, i maliziosi si chiederanno: che motivo c’era di dare per scontato un evento in divenire? Siamo davanti, tecnicamente, a una bugia, o almeno a un’anticipazione della realtà, al definire per assodato qualcosa che deve compiersi. Storiella affatto marginale, però indicativa. Passata la sbornia dello show del premier, uno si sveglia e comincia a porsi dubbi inquietanti. E se pure il resto delle promesse fosse come la favoletta della villa di Lampedusa?

La tregua sull’isola è terminata. Francesco Terracina, cronista di lungo corso e inviato dell’Ansa, la situazione la descrive così: “La tempesta dopo la quiete. A Lampedusa la tregua non ha retto: già ieri sera, mentre l’isola assaporava i primi sorsi di normalità, tre barconi sono arrivati in porto nel giro di un paio d’ore. Certo, c’è la questione importante dell’accordo. Sempre l’Ansa riassume: “Rimpatri diretti per i nuovi arrivati e un Dpcm che già da domani consentirà ai cittadini tunisini presenti sul territorio italiano di ottenere un permesso di soggiorno temporaneo della durata di tre mesi con cui potersi muovere nell’area Schengen. Al termine di una lunghissima trattativa (quasi nove ore di colloqui), il ministro dell’Interno Roberto Maroni sigla con il collega tunisino Habib Essid, un accordo tecnico che secondo il Viminale dovrebbe consentire una maggiore cooperazione tra i due paesi sul fronte dell’immigrazione. Lo scopo, spiega Maroni dopo le parole pronunciate da Umberto Bossi che ha chiesto di “svuotare la vasca” dell’immigrazione clandestina, è quello di “chiudere il rubinetto” dei nuovi sbarchi”.

Nel frattempo, però, la paura cresce tra i residenti. A Lampedusa sono tornati i giornalisti che l’avevano abbandonata, in previsione di un nuovo stato d’assedio. E, stamattina, si profila una tremenda tragedia. Quasi un monito. Per le ville e per il resto,  tra il dire e il fare, c’è sempre il mare in mezzo.


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