“Spatuzza dice solo bugie e lo posso dimostrare”. Lo ha detto Giuseppe Graviano, rendendo spontanee dichiarazioni nel processo per l’omicidio di Giuseppe Di Matteo, nel quale è imputato davanti alla I sezione della Corte d’assise di Palermo, assieme al pentito Gaspare Spatuzza, a Francesco Giuliano, al boss trapanese latitante Matteo Messina denaro, a Luigi Giacalone e Salvatore Benigno. Graviano ha nuovamente contestato le affermazioni di Spatuzza durante il confronto tra i due che si è svolto a Roma nella scorsa udienza. “Nel periodo del sequestro ero già al Nord da molto tempo – ha detto Graviano – quindi non potevo, come invece afferma Spatuzza, partecipare ai summit mafiosi”. A questo proposito, la difesa di Graviano ha chiesto alla corte di sentire i carabinieri che si occuparono delle indagini su Graviano prima del suo arresto, avvenuto a Milano nel gennaio 1994. Il pm Fernando Asaro si è opposto alla richiesta, giudicando questa audizione “irrilevante”.
La corte si è riservata di decidere nella prossima udienza, prevista per il 3 maggio. Stamattina sono stati sentiti gli affittuari di un magazzino a Misilmeri (Pa), dove sarebbe stato parcheggiato il Fiat Fiorino utilizzato dai sequestratori per trasportare il piccolo Di Matteo, il 23 novembre 1993. I due hanno negato di avere mai dato le chiavi a qualcuno, dicendo di non sapere nulla della presenza del furgoncino nel proprio magazzino. Secondo l’accusa, il magazzino sarebbe stato a disposizione del commando che sequestrò il piccolo Di Matteo grazie all’interessamento di uno degli imputati, Salvatore Benigno.
(Fonte ANSA)
